Accademia delle scienze russa: il cambiamento climatico non è colpa dell'uomo

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Accademia delle scienze russa: il cambiamento climatico non è colpa dell'uomo


di Fabrizio Poggi per l'AntiDiplomatico

Il quotidiano EurAsia Daily pubblica una notizia che, a dir poco, lascia interdetti e che in estrema sintesi può esser riferita così: secondo l'Accademia delle scienze russa (RAN), il riscaldamento globale ha cause naturali; non è influenzato dall'uomo, le cui attività non sono la causa dei sempre più frequenti disastri naturali. Però, i paesi occidentali si attengono alla “visione di Greta” e tendono dunque a sostituire i combustibili fossili importati con energie rinnovabili.

Ora, da assoluti profani della materia, ci limitiamo a riportare pressoché per intero la notizia come pubblicata da EurAsia Daily, facendola precedere soltanto da un paio di considerazioni.

La prima riguarda i disastri naturali che, secondo il quotidiano, non sarebbero dovuti a colpe umane, al pari dei cambiamenti climatici. Se per i secondi, le conclusioni della RAN possono essere giudicate specificamente (ma non solo) su un piano scientifico, per quanto riguarda le catastrofi ambientali, senza andare tanto lontano, diamo solo un'occhiata a quanto accaduto in questi giorni in Emilia-Romagna. Ormai, in giro per l'Italia, anche il più miope degli osservatori non può non vedere come la cementificazione senza limiti concorra in larghissima parte ai continui e sempre più gravi disastri. E, soprattutto, non si tratta di “attività umana” in generale, bensì di “attività umana tesa al profitto”, di “attività umana speculativa”, di un modo di produzione il cui unico obiettivo è il profitto; cui poi si aggiungono scelte politiche che vanno anch'esse nella medesima direzione, a favore di “esclusivi club” finanziari, quando non si tratta di autentiche decisioni banditesche.

L'altra considerazione concerne la chiusa finale del quotidiano e la sensazione che le parole secondo cui l'occidente tende a «eliminare i combustibili fossili importati» nascondano l'idea che si voglia “reclamizzare” il mercato delle fonti energetiche russe. D'altronde, nella concorrenza tra borghesie planetarie per il commercio delle proprie ricchezze sul mercato mondiale, che sia il gas naturale siberiano o il gas di scisto americano, anche le scoperte scientifiche hanno il loro peso e possono essere tirate da una parte o dall'altra.

Ciò non toglie che le conclusioni della RAN siano di tutto rispetto e, a un occhio profano, clamorose.

 

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Il Consiglio scientifico dell'Accademia delle scienze russa sulle questioni composite di integrazione economica, modernizzazione e competitività, è giunto alla conclusione che l'idea oggi caldeggiata secondo cui l'attività umana abbia portato al cambiamento climatico e all'aumento dei disastri naturali non sia vera. A giudizio della RAN, il riscaldamento globale è influenzato dal degassamento dell'idrogeno naturale e dal decadimento dell'isotopo del potassio. Com è evidente, tale conclusione contraddice completamente la tendenza mondiale ad accusare l'uomo dei cambiamenti climatici.

«Pubblichiamo le conclusioni del nostro Consiglio scientifico dell'Accademia delle scienze russa, adottata a seguito della discussione di due scoperte scientifiche che cambiano radicalmente la nostra comprensione delle cause e dei meccanismi del riscaldamento globale», scrive il presidente del Consiglio stesso ed ex consigliere presidenziale, l'accademico Sergey Glaz'ev.

A quanto pare, da quelle scoperte «consegue che la ragione principale del riscaldamento dell'oceano e della terra è la rimozione dell'isotopo di potassio dalle sue viscere. La potenza di questo flusso di calore è di 1 watt per metro quadro, che equivale a un quarto del flusso di calore della radiazione solare. Si tratta di ordini di grandezza superiori all'impatto dell'effetto serra, che l'umanità sta cercando di combattere a costo di enormi costi, senza reali risultati».

A sua volta, afferma ancora Glaz'ev, la causa principale delle catastrofi climatiche locali, è la crescente emissione di idrogeno naturale sotto l'influenza delle mutevoli forze di attrazione della luna e del sole, che genera buchi nell'ozono: «L'aumento della temperatura e la miscelazione dell'ozono con l'idrogeno è la causa principale degli incendi in foreste e steppe, verificatisi anche di recente. Questa scoperta sconfessa completamente il concetto del Protocollo di Montreal» afferma Glaz'ev, la cui «realizzazione ha demolito interi sottosettori dell'industria chimica, senza avere alcun effetto sulla dimensione dei buchi dell'ozono, che sono solo aumentati».

Il Consiglio scientifico della RAN ha deciso di parlare dei fattori non economici del cambiamento climatico alla conferenza internazionale sul clima – la cosiddetta COP28 - prevista per settembre negli Emirati Arabi Uniti.

Oggi, commenta EurAsia Daily, la tendenza globale è quella di incolpare dei cambiamenti climatici le attività umane, che provocano emissioni di gas serra. Questa visione sta già portando a una ristrutturazione economica globale e a crisi energetiche, dal momento che i paesi occidentali tendono a eliminare rapidamente i combustibili fossili importati, per passare a fonti di energia rinnovabile.

 

Fabrizio Poggi

Fabrizio Poggi

Ha collaborato con “Novoe Vremja” (“Tempi nuovi”), Radio Mosca, “il manifesto”, “Avvenimenti”, “Liberazione”. Oggi scrive per L’Antidiplomatico, Contropiano e la rivista Nuova Unità.  Autore di "Falsi storici" (L.A.D Gruppo editoriale)

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