USA: l'attacco aereo israeliano a Gaza "non viola" il cessate il fuoco
Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha difeso l'attacco aereo israeliano su Gaza, insistendo sul fatto che non viola il cessate il fuoco mediato da Washington, Egitto e Qatar.
"Non consideriamo questo come una violazione del cessate il fuoco", ha affermato Rubio a bordo dell'aereo del presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante un viaggio in Asia.
Le sue dichiarazioni sono arrivate dopo che Israele ha confermato di aver preso di mira sabato un membro del movimento di resistenza della Jihad islamica palestinese (PIJ) nella zona centrale di Gaza, sostenendo che l'individuo stava preparando un attacco contro le forze israeliane.
Il movimento PIJ ha smentito la versione israeliana in una dichiarazione, descrivendola come "semplicemente falsa" e accusando Tel Aviv di aver inventato minacce per giustificare la sua aggressione e la violazione del cessate il fuoco.
"L'affermazione dell'esercito di occupazione secondo cui i membri delle Brigate Quds a Nuseirat si stavano preparando ieri per un'imminente operazione è una menzogna infondata e una fabbricazione volta a giustificare la sua aggressione e la sua violazione del cessate il fuoco", si legge nella dichiarazione.
Rubio ha ribadito che "[Israele ha] il diritto [di attaccare] se c'è una minaccia imminente per Israele, e tutti i mediatori sono d'accordo", ha aggiunto Rubio. L'attacco è avvenuto poco dopo la partenza del segretario dai territori occupati da Israele, dove aveva incontrato i funzionari per discutere gli sforzi per consolidare la tregua.
Secondo il Ministero della Salute palestinese, nelle ultime 48 ore Israele ha ucciso almeno otto palestinesi e ne ha feriti altri 13 a Gaza, violando il cessate il fuoco.
L'ultima violazione della tregua porta il numero delle vittime a oltre 400, con 93 palestinesi uccisi e 332 feriti da quando il piano di cessate il fuoco di Trump è entrato in vigore l'11 ottobre.
Il ministero ha riferito di aver recuperato finora 472 corpi, aggiungendo che "le vittime sono ancora sotto le macerie e per le strade, poiché le ambulanze e le squadre della protezione civile non sono riuscite a raggiungerle".
Il 27 ottobre, due civili sono stati uccisi in un attacco di droni israeliani a est di Khan Yunis, mentre Rafah e Deir al-Balah sono state sottoposte a un pesante fuoco nemico. Israele ha affermato che i civili presi di mira avevano "oltrepassato la linea del cessate il fuoco", rappresentando una "minaccia" per le truppe.
La PIJ ha ritenuto l'esercito israeliano "pienamente responsabile di questa violazione" e ha invitato i mediatori del cessate il fuoco a costringere Tel Aviv a "fermare tali attacchi che provocano reazioni".

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