Terremoto in Germania. Scienziati pagati per avallare le scelte politiche

Terremoto in Germania. Scienziati pagati per avallare le scelte politiche

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Secondo il die welt il ministro dell'interno tedesco Seehofer avrebbe avallato dazioni di danaro a scienziati per delle finalità politiche. Questo è dimostrato da 200 pagine di documenti risalenti al Marzo 2020, dove i ricercatori dell'Istituto Koch e di altre istituzioni avrebbero avuto l'ordine di creare un modello di calcolo affinché il Ministro dell'Interno avesse una motivazione scientifica che giustificasse i lockdown.

In parte questo scoop è dimostrato anche da documenti tuttora reperibili sul sito del Ministero degli Interni come per esempio il file di 17 pagine intitolato "Worst case verdeutlichen!" (Illustrare il caso peggiore) nel quale è evidente la volontà del Ministero di veicolare una vera e propria campagna di terrore nei confronti della popolazione. Possiamo leggere testualmente:

"Dobbiamo evitare una comunicazione incentrata sul tasso di mortalità, che suona insignificante in termini percentuali anche perché colpisce, in particolare, gli anzian. Molti inconsciamente pensano: "Bene, così almeno ci liberiamo degli anziani che stanno trascinando verso il basso la nostra economia, già siamo in troppi sulla terra e con un po' di fortuna io riceverà l'eredità un po' prima". Questi meccanismi hanno certamente contribuito a minimizzare l'epidemia in passato. Per ottenere l'effetto shock desiderato, dobbiamo chiarire gli effetti concreti di una malattia sulla società umana:

  1. Molte persone gravemente malate vengono portate in ospedale dai loro parenti, ma vengono respinte e muoiono in agonia a casa senza fiato. Soffocare o non avere abbastanza respiro è una paura primordiale per tutti. Quella situazione in cui non puoi fare nulla per aiutare anche i parenti che sono in pericolo di vita. Le foto dall'Italia sono inquietanti.
  2. "È improbabile che i bambini soffrano l'epidemia": Sbagliato. I bambini verranno facilmente infettati, anche con restrizioni alle uscite, ad esempio giocando con i figli dei vicini. Quindi, quando infettano i loro genitori e uno di loro muore in agonia a casa e si sentono in colpa per aver dimenticato di lavarsi le mani dopo aver giocato, per esempio, è la cosa più terribile che un bambino possa mai sperimentare.
  3. Danno consequenziale: anche se finora abbiamo avuto solo rapporti su casi individuali, essi descrivono un quadro allarmante. Anche coloro che sembrano guariti dopo un decorso lieve possono apparentemente sperimentare ricadute in qualsiasi momento, che poi improvvisamente terminano fatalmente, a causa di un infarto o di un'insufficienza polmonare, perché il virus è penetrato nei polmoni o nel cuore senza essere notato. Questi possono essere anche casi isolati, ma rimarranno costantemente impressi nella memoria di chi è stato infettato una volta. Una conseguenza molto più comune è l'affaticamento e la ridotta capacità polmonare che dura per mesi e probabilmente anni, come è stato segnalato molte volte dai sopravvissuti alla SARS ed è anche il caso ora con COVID-19, sebbene la durata non possa essere ancora stimata"

Appare sempre più evidente che siamo di fronte ad un chiaro uso politico della pandemia con finalità apparentemente oscure, ma alquanto logiche se si analizza il contesto storico-politico che si è vissuto nel 2020 (basti pensare alle elezioni americane) e più in generale lo stato di crisi della globalizzazione nata a partire dalla caduta del muro di Berlino e la volontà di sostituire questo modello con uno incentrato sulla digitalizzazione. Modello questo apertamente propagandato nell'ambito del World Economic Forum di Davos con il nome di "Great Reset". A voler unire i tasselli appare sempre più evidente questa scomoda verità. Ma per farla emergere completamente sarà necessaria una battaglia pluridecennale di controinformazione e di analisi dettagliata di tutti gli elementi raccolti. Il delitto perfetto non esiste, e le prove ora le troviamo anche sul Sito del Ministero dell'Interno tedesco.

Si ringrazia per la traduzione la Redazione del canale Telegram Giubbe Rosse

Giuseppe Masala

Giuseppe Masala

Giuseppe  Masala, nasce in Sardegna nel 25 Avanti Google, si laurea in economia e  si specializza in "finanza etica". Coltiva due passioni, il linguaggio  Python e la  Letteratura.  Ha pubblicato il romanzo (che nelle sue ambizioni dovrebbe  essere il primo di una trilogia), "Una semplice formalità" vincitore  della terza edizione del premio letterario "Città di Dolianova" e  pubblicato anche in Francia con il titolo "Une simple formalité" e un  racconto "Therachia, breve storia di una parola infame" pubblicato in  una raccolta da Historica Edizioni. Si dichiara cybermarxista ma come  Leonardo Sciascia crede che "Non c’è fuga, da Dio; non è possibile.  L’esodo da Dio è una marcia verso Dio”.

 

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