Minacce USA, la Russia pronta a sostenere il Venezuela

La portavoce del ministero degli Esteri di Mosca Maria Zakharova conferma: "Seguiremo da vicino le minacce al Venezuela e risponderemo alle richieste di Caracas"

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Minacce USA, la Russia pronta a sostenere il Venezuela

Mosca si schiera al fianco di Caracas nel confronto sempre più teso con Washington. La Russia ha dichiarato la propria disponibilità a rispondere alle richieste del Venezuela, tenendo conto delle "minacce esistenti e potenziali". L'annuncio è giunto dalla portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che nel corso di una conferenza stampa ha sottolineato come le due nazioni continueranno a lavorare "gomito a gomito, guardando al futuro con serenità e fiducia". "Abbiamo superato molte difficoltà e siamo preparati per qualsiasi eventualità", ha concluso.

La presa di posizione di Zakharova arriva in risposta a domande su come Mosca intenderebbe reagire alle minacce statunitensi contro il governo venezuelano, nell'ambito dell'accordo di partenariato strategico che lega i due paesi. Un sostegno che non si limita alle dichiarazioni, come evidenziato dal ringraziamento del presidente Nicolás Maduro a Mosca per l'aiuto fornito in termini di equipaggiamenti militari "per garantire la pace".

Sul tema è intervenuto anche il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che ha ribadito la posizione di principio della Russia, definendo il Venezuela "uno Stato sovrano" e affermando che qualsiasi azione concernente il paese sudamericano deve essere condotta "in conformità con lo spirito e le leggi del diritto internazionale".

La tensione nella regione rimane alta. Caracas accusa da mesi gli Stati Uniti di condurre una "guerra multiforme" finalizzata a un cambio di regime. Il presidente Maduro, in dichiarazioni risalenti a settembre, ha denunciato una "aggressione armata" orchestrata da Washington con l'obiettivo di imporre un governo "fantoccio" e appropriarsi delle immense risorse naturali venezuelane, dal petrolio all'oro.

La retorica si è ulteriormente inasprita dopo l'ammissione del presidente americano Donald Trump di aver autorizzato la CIA a condurre operazioni coperte in territorio venezolano. Maduro ha replicato con sarcasmo, chiedendosi chi potesse credere che l'agenzia di intelligence non fosse già attiva da decenni nel paese.

Intanto, sul piano militare, la Forza Armata Nazionale Bolivariana ha avviato esercitazioni nelle zone costiere per affinare la preparazione e fronteggiare quelle che vengono percepite come minacce esterne dirette, in particolare dopo il minaccioso schieramento di agosto della marina militare USA al largo delle coste venezuelane, giustificato ufficialmente come lotta al narcotraffico. Una presenza militare che Caracas denuncia come un'ulteriore intimidazione in una guerra che, secondo Maduro, è già in corso su più fronti, incluso quello comunicativo.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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