Loretta Napoleoni - Il bullismo europeista ci sta portando in guerra

"Il nemico ce lo siamo costruito a colpi di neoliberismo. [....] Non siamo riusciti ad armonizzare il fisco, non abbiamo salvato congiuntamente la Grecia, un paese membro, durante la crisi del debito sovrano, solo la guerra è riuscita ad unirci."

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Loretta Napoleoni - Il bullismo europeista ci sta portando in guerra

 

di Loretta Napoleoni per l'AntiDiplomatico


Ci siamo, l’irrazionalità è tornata alla guida del mondo. C’e’ voluto quasi un secolo ma li siamo tornati. Chi sabato scenderà in piazza con le bandiere dell’Unione Europea deve capire che l’esperimento pacifico dell’Europa è fallito perche’ l’Europa vuole riarmarsi. Lo spirito vero del mercato comune era quello di unirci per cancellare la guerra, ce lo siamo dimenticato? Mentre precipitiamo nel buio del riarmamento e ci sentiamo forti perche’ la Germania rimette in moto l’industria bellica, domandiamoci dove abbiamo sbagliato. O forse è troppo chiedere di farlo?

Intontiti dal consumismo, rinvigoriti dal falso orgoglio europeo eccoci pronti a cancellare la parola pace dal dizionario politico.  Per svegliarci dall’incubo dell’incoscienza ci vorrebbe una buona dose di film del neorealismo, una scorpacciata di romanzi sulla tragedia della Seconda guerra mondiale, una full immersion sulla soluzione finale, una presa di coscienza su come questo continente sanguinario stia tornando a desiderare la guerra quale fenomeno catartico, unica azione in grado di restituirci l’identità continentale.

Il nemico ce lo siamo costruito a colpi di neoliberismo, una dottrina abbracciata durante i lunghi anni dei governi liberal, ed i mattoni sono stati l’abbandono delle lotte operaie, la celebrazione dei masters of the universe di Wall Street, le illusioni proiettate dalle serial televisive che consumiamo come caramelle, la gig economy, l’ascesa dei tecnotitani e dei baroni dello spazio. Sono loro i nostri eroi, i bulletti del villaggio globale.

Come sempre l’inesorabile marcia verso la guerra è tutta maschile e le poche donne che ne fanno parte indossano i pantaloni. Forse l’unica speranza in questa faste in cui la catastrofe sta prendendo forma siamo noi, le donne. Da noi si deve levare la voce della ragione, perche’ nessuna di noi vuole vedere i padri, i mariti, i figli, i nipoti imbracciare il fucile. 

Su di noi ricade la responsabilita’ di dire NO.

Ed allora diciamolo. La guerra in Ucraina è stata un conflitto annunciato da un presidente americano affetto da senilità, messo lì come un burattino dal partito democratico, quello di Bill Clinton, il mago del neoliberismo americano, il presidente che rifiutò l’offerta di Putin di entrare nella Nato. Lo stesso partito che ha fatto precipitare il Medio Oriente nel caos, il partito che dietro la facciata liberal portava avanti la visione egemonica del ricco occidente, la stessa professata da Dick Cheney con il Project for the New American Century. Un partito composto dai masters of the universe politici, tutti maschi con Hillary Clinton mascherata da uomo, quelli che il mondo lo volevano tenere in mano.

Ed intanto la visione maschile del mondo avanzava. Le donne afgane sono state consegnate in mano ai Talebani che le hanno deumanizzate; quelle mussulmane sono state costrette a rimettersi il velo ed a scomparire nel buio della segregazione; le palestinesi, le sudanesi, le yemenite e tante altre piangono la strage delle loro famiglie; le italiane vengono uccise da mariti e fidanzati e gettate sui cigli della strada; le americane sono imbambolate da politici maschi che si circondano di bambole barbie e le europee si illudono di essere libere.

L’emancipazione femminile è l’altro grande fallimento di questa era di follia. L’aborto viene messo fuori legge, i giovani sono vittima della pornografia a go-go e non sono piu’ capaci di fare sesso, il telefonino è il nostro miglior amico, i siti dove si pretende di vendere l’amore vero ci regalano l’illusione di non essere soli scrollando immagini di individui disperati come noi e la celebrazione della mediocrità di queste vite ci martella su tik-tok.

Eravamo piu’ libere negli anni Settanta, allora esisteva un movimento globale dentro al quale avevamo una voce, ed il nostro contributo è stato fondamentale affinché’ il progetto pacifista europeo andasse avanti, perche’ la pace si costruisce sull’uguaglianza, sulla tolleranza delle opinioni altri, sul rispetto reciproco. Oggi la polarizzazione creata dal conflitto in Ucraina, punta dell’iceberg del mondo dei sordo muti, ha cancellato questi valori. Si ha ragione o si ha torto, a seconda della posizione presa. Il dialogo, la diplomazia, il compromesso non esistono.

La radicalizzazione delle posizioni è la manifestazione del trionfo del bullismo e la guerra appare come l’unica soluzione. Ma per farla bisogna armarsi e cosi’ stanziamo un debito europeo di 800 miliardi, cosa che non abbiamo mai fatto. Non siamo riusciti ad armonizzare il fisco, non abbiamo salvato congiuntamente la Grecia, un paese membro, durante la crisi del debito sovrano, solo la guerra è riuscita ad unirci.

Alle donne ed agli uomini che ancora ragionano va l’esortazione a scendere in piazza per dire NO al riarmo.

Loretta  Napoleoni

Loretta Napoleoni

 

*Economista di fama internazionale. Ha insegnato alla Judge Business Schools di Cambridge e nel 2009 è stata invitata come relatrice alla Ted Conference sui temi del terrorismo. Nel 2005 ha presieduto il gruppo di esperti sul finanziamento del terrorismo per la conferenza internazionale su terrorismo e democrazia organizzata dal Club de Madrid. Autrice di diversi libri di successo tra cui Terrorismo SPAEconomia Canaglia e Maonomics, tradotto in 18 lingue, incluso l’arabo ed il cinese; ISIS, lo stato del terrore, uscito in 20 nazioni. L’ultimo si intitola Technocapitalism

 

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