L'ignobile fuga degli Usa dalla loro principale base in Afganistan

1800
L'ignobile fuga degli Usa dalla loro principale base in Afganistan

 

 

Dopo 20 anni di occupazione criminale che ha portato morte e distruzione, per concluderla al meglio, gli Stati Uniti d'America hanno reso ignobile anche il loro ritiro.

Con una fuga dalla loro principale base del paese asiatico, quella di Bagram, che ricorda il caos dei militari italiani dell'8 Settembre del 1943 dopo l'armistizio.

Infatti, come riporta l' Associated Press i soldati statunitensi hanno abbandonato Bagram, la loro principale base militare statunitense in Afghanistan, tagliando l'elettricità, sgattaiolando per uscire nella notte. 

Fatto ancora più grave, il nuovo comandante afghano della base non sarebbe stato informato della partenza degli americani, confermandola solo nelle ore successive .

La base, situata a circa 60 chilometri a nord di Kabul, la capitale del Paese, è  servita per lanciare missioni di sorveglianza aerea e di bombardamento, ha fornito servizi medici e ha  ospitato la visita dei presidenti degli Stati Uniti e di altri alti funzionari del Paese. Allo stesso modo, le sue strutture sono state utilizzate per detenere e interrogare le persone catturate da Washington e dai suoi alleati.

Il 2 luglio, gli Stati Uniti avevano annunciato di  aver completamente abbandonato quell'aeroporto. 

"Abbiamo sentito voci secondo le quali gli americani avrebbero lasciato Bagram e alle 7 del mattino abbiamo avuto la conferma che erano già partiti", ha raccontato il generale Mir Asadullah Kohistani, nuovo comandante di Bagram .

"Hanno perso tutta la buona volontà"

Dal canto suo, il Pentagono ha indicato che la partenza da questa base militare era stata coordinata con le autorità afgane.

Tuttavia, prima che l'esercito afgano potesse prendere il controllo di quell'aeroporto, le sue strutture sono state invase da saccheggiatori, che hanno preso tutto ciò che potevano, secondo l'esercito afghano.

In un primo momento, gli uomini in uniforme credevano che i saccheggiatori fossero talebani e criticando il modo in cui gli Stati Uniti lasciavano Bagram, senza avvisare i soldati afgani incaricati di pattugliare il perimetro. 

"In una notte hanno perso tutta la buona volontà di 20 anni andandosene come hanno fatto", ha lamentato un militare.

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

"I nuovi mostri" - Roger Waters "I nuovi mostri" - Roger Waters

"I nuovi mostri" - Roger Waters

Venezuela nel mirino: la narrazione che assolve gli USA di Fabrizio Verde Venezuela nel mirino: la narrazione che assolve gli USA

Venezuela nel mirino: la narrazione che assolve gli USA

Come Milei ha aperto le porte al saccheggio dell'Argentina di Giuseppe Masala Come Milei ha aperto le porte al saccheggio dell'Argentina

Come Milei ha aperto le porte al saccheggio dell'Argentina

La partecipazione italiana all’ottava edizione della CIIE   Una finestra aperta La partecipazione italiana all’ottava edizione della CIIE

La partecipazione italiana all’ottava edizione della CIIE

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra... di Francesco Santoianni Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Ma che c'entra La Russa con Pasolini? di Paolo Desogus Ma che c'entra La Russa con Pasolini?

Ma che c'entra La Russa con Pasolini?

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo di Alessandro Mariani Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo

Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

La sinistra, l'America, e l'Occidente di Giuseppe Giannini La sinistra, l'America, e l'Occidente

La sinistra, l'America, e l'Occidente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

La sconfitta dell’uguaglianza, bisogna reagire di Michele Blanco La sconfitta dell’uguaglianza, bisogna reagire

La sconfitta dell’uguaglianza, bisogna reagire

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

L'orrore e' il capitalismo di Giorgio Cremaschi L'orrore e' il capitalismo

L'orrore e' il capitalismo

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti