Gli istituti scolastici espongono la bandiera dell’Ucraina e non della Palestina. Perché?
di Gery Bavetta*
Accompagnando mio figlio al suo primo giorno di scuola a Ribera, cittadina siciliana nota ai più per la sua produzione di arance, non ho potuto non notare la gigantografia della bandiera dell’Ucraina con la colomba della Pace. Siccome il cartello era posto al centro del cortile, mi aspettavo che dall’altro lato ci fosse una bandiera della Palestina per ricordare le vittime del popolo palestinese in corso, invece niente . Poiché la guerra a Gaza (Palestina) la fa Israele (che è sotto la sfera di influenza USA come del resto lo siamo noi in Italia) con il nostro supporto, allora non se ne deve parlare, perché è chiaro che noi culturalmente dobbiamo rappresentarci come i “buoni”.
E’ chiaro ed evidente che si vuole culturalmente educare i bambini a distinguere attraverso le immagini i buoni dai cattivi, rappresentando negli istituti scolastici soltanto le guerre che politicamente convengono al nostro blocco di appartenenza. Quindi di fatto, non una sincera azione di Pace, ma una mossa politico-culturale.
Apprendiamo così che ci sono morti di serie A e morti di serie B, in perfetto stile suprematista occidentale e antidemocratico ci sono (come diceva Mao Zedong) “morti che pesano come una piuma e altri che pesano come montagne”.
Come disse il saggista e fisico Carlo Rovelli sulla sua pagina X: “Gli israeliani massacrano i palestinesi, nessun problema per l’occidente. I Palestinesi massacrano gli israeliani? L ’Occidente è totalmente scioccato. Decenni e decenni così, e continuano. Se questo non è razzismo, cos’è?”
Ripeto le stesse parole del saggista e fisico Carlo Rovelli agli istituti scolastici: “Questo è razzismo?”
Sembrerebbe di si, forse non ce ne accorgiamo perché intrinseco alla nostra cultura occidentale.
Se guardiamo ora al Sudan (Africa) all’attuale conflitto in corso, tra cause dirette e indirette si registrano 150 mila morti, ma nessuno ne parla. Forse se questi anziché essere africani e neri avrebbero avuto la pelle bianca e si troverebbero a Londra, Roma o Parigi, attualmente sarebbe alle cronache h24, e invece no, Silenzio stampa ! Non interessa.
Sulla stessa linea è anche il matematico e logico Piergiorgio Odifreddi, che parla di razzismo e suprematismo culturale in occidente. Non a caso dice Odifreddi (sintetizzo): il nazismo ed il fascismo solo culture razziste e suprematiste nate in Europa (occidente), ideologie che derivano da un altro passato supremasista, quello colonialista britannico, francese ed europeo in generale, e di cui il nazismo in Germania ne fu solo l’erede sfacciatamente più recente e prepotente.
Ricordiamo agli istituti scolastici che attualmente nel mondo esistono più di 50 guerre, quelle più ad alta intensità al momento sono in Ucraina ed in Medioriente. In Ucraina la fanno i Russi per fermare l’espansione della Nato ai propri confini e porre fine alla guerra del Donbass (2014), mentre in Medioriente la facciamo “noi” sovvenzionando Israele di soldi ed armi con l’obiettivo di espandere la nostra influenza in medioriente, che è uno dei più grandi crocevia internazionali di scambio di merci e materie prime.
La diversità tra i due conflitti è palese, da una parte combattono due eserciti regolari, quello ucraino con il supporto della NATO, dove di fatto la Nato combatte i russi per interposta persona in una guerra che Putin ha cercato di evitare, quando nel dicembre 2021 ha chiesto sia agli USA che alla NATO garanzie di sicurezza ai propri confini, accordi che successivamente l’ex segretario della NATO Jens Stoltenberg ha ammesso in modo compiacente di aver rifiutato sapendo di porre l’Ucraina a rischio invasione.
Così di fatto gli USA e l’occidente utilizzano la carne ucraina per i propri interessi geopolitici, così come come d’altronde ammesso dall’ex premier britannico Boris Johnson in un intervista via radio parlando di “Proxy War” (Guerra per Procura).
Mentre dall’altra parte, a Gaza, non c’è alcun esercito regolare e si bombarda indiscriminatamente in una delle aree più densamente popolate al mondo, sapendo di sventrare uomini, donne e bambini radendo al suolo tutto. Eppure a casa nostra ci sono politici che parlano del “diritto alla vita e alla famiglia tradizionale” massacrando all’estero famiglie straniere e negando il diritto alla vita, raccontandoci a casa nostra la falsa retorica dell’Islam che ci odia, quando invece siamo noi occidentali, bianchi, liberali e cattolici che massacriamo gli Islamici a casa loro.
Di fatto da una parte abbiamo secondo alcune stime, in Ucraina 14.000 civili uccisi dal 24 febbraio 2022, mentre a Gaza abbiamo 60.000 civili uccisi dall’unica democrazia in medioriente (Israele), con il supporti di tutte le democrazie occidentali (le nostre).
Numeri alla mano a Gaza c’è un vero e proprio sterminio silenziato, più silenziato ancora è quello in Sudan, mentre si continua a parlare dell’Ucraina come l’unica guerra in un mondo da sempre dominato dalla pace (Falso). Queste rappresentazioni propagandistiche distorcono la realtà e la percezione dell’opinione pubblica.
In realtà gli istituti scolastici, nascondendo tali informazioni si dimostrano, coscienti o meno, al servizio della cosiddetta “guerra psicologica” che i vari governi USA e paesi membri Nato attuano nel nostro paese, con il fine di avere una funzione psicologica e sociologica nell’educare i bambini attorno alle politiche dei paesi NATO guidati dalla Casa Bianca.
Ricordiamo che quando i paesi NATO hanno aggredito la sovranità del Kosovo (1999), dell’Iraq (2003), della Libia (2011), della Siria (2014), dello Yemen (2015), sono state tutte aggressioni in violazione del diritto internazionale che hanno causato oltre 1 milione di vittime dirette e indirette, ma nessuna bandiera di questi popoli è stata sventolata sopra gli istituti scolastici.
Si richiede l’attenzione del sindaco Matteo Ruvolo su tale propaganda all’interno degli istituti scolastici, l’inserimento della bandiera Palestinese per ricordare le vittime della guerra a Gaza da parte di Israele assieme a quella Ucraina, oppure la rimozione di ogni bandiera, dato che come spesso accade si scelgono le guerre che a noi fanno più comodo e si silenziano tutte le altre.
*Ex pugile professionista di Muay Thai, ha sostenuto diversi incontri da professionista a livello internazionale in Thailandia e in altri paesi esteri : è tra i pochi italiani ad essere stato inserito nella classifica mondiale WBC alla 16º posizione per la propria categoria di peso. Attivista e militante politico, ha scritto per diverse testate tra cui La Riscossa, Marx21 e l’Antidiplomatico