Giorgia Meloni commette l'errore storico della sinistra italiana
Quando a novembre analizzai i primi punti della Finanziaria, scrissi che essa si basava sul "corporativismo sociale", sul corpora, derivante da Encicliche e dal pensiero di Ugo Spirito, teorico del corporativismo fascista.
Diversa gente di destra, nel leggere la mia analisi su L'AntiDiplomatico, si iscrisse sul mio profilo Telegram. In seguito specificai che il corpora è alla base del capitalismo asiatico e che forse qualcuno a Roma riprendeva queste tematiche come nuova leva di competitività del Paese.
Una volta approvata la Finanziaria (Berlusconi due giorni fa ha festeggiato le pensioni minime a 700 euro), ci fu un attacco concentrico delle categorie, fiutavano la preda. E la preda era la rivisitazione del PNNR e del Fondo di Coesione. Come in effetti accaduto.
Ora è un tiro incrociato, un bombardamento mediatico volto ad accaparrarsi queste risorse. Il Presidente del Consiglio, causa eventi internazionali, si indebolì e lasciò fare. Il corporativismo sociale sembra sia accantonato.
Ora è uno scippo di risorse dal sud alle categorie, specie del nord (si veda oggi il Mattino con De Luca). Quanto al mercato del lavoro, con l'abrogazione del decreto dignità, si lasciava nuovamente spazio alla "liquidità marxiana della forza lavoro".
Nel contesto mondiale, si faceva spazio l'operato di Urso, tutto a favore delle categorie, atlantista, che parlava di "fine della globalizzazione", disconoscendo il fatto che il marxiano mercato mondiale è irreversibile, come ho scritto nelle passate settimane.
L'ala atlantista, guerrafondaia, liberista prendeva il sopravvento su Fratelli d'Italia, anche a seguito, leggendo alcuni vostri commenti, che l'ala romana non rispecchia la destra sociale, il corpora sociale, il corporativismo sociale.
Mi scrive gente che afferma che l'Ucraina sta alla Meloni come il Kosovo stava a D'Alema, sempre con i dem, e che probabilmente la faranno fuori. Cosa penso? La ragazza nonostante tutto è tosta, testarda, si destreggia, ma non ha forze in campo all'altezza, il personale è mediocre, alcuni con nostalgie nazistelle.
Niente di che sorprendersi, il Pd appoggia da sempre il regime nazista di Kiev, ma la destra sociale, esiste, checché ne dicano alcuni in questa pagina, è un'altra cosa. Il corpora implica il primato dello Stato, la decisione ultima dell'istanza statuale, dopo magari aver ascoltato le "categorie".
Ma così non è. La debolezza internazionale della Meloni, stretta dagli eventi, porta contraccolpi sul piano interno, e le iene sono pronte a sbranare quel che rimane dello Stato.
La borghesia italiana non ha mai avuto senso dello Stato, Mussolini li definiva coglioni e la Prima Repubblica, grazie alle radici dell'Iri, raccolse il primato dello Stato, certo, in un contesto di dominio americano, ma aveva margini di azione interna. Da decenni invece è una continua spoliazione continua.
Del resto stiamo parlando di uno come Giorgetti, figlioccio di Draghi.
Quest'ultimo non ha mai avuto senso dello Stato, Cossiga lo definiva vile affarista. Mi dite che cito spesso il sodale Guido Salerno Aletta: Cossiga lo definì "il miglior servitore dello Stato....quando lo Stato c'era".
Ecco, la Meloni non ha riportato lo Stato al centro, questo il suo piu' grande fallimento.
Il piu' grande errore della sinistra è non aver studiato il corpora. Italia, paese cattolico, conservatore, dominato dalla piccola proprietà immobiliare, milioni di piccoli imprenditori, artigiani, un pullulare di formiche economiche che la Dc, riprendendo il corpora fascista, tenne a sè per decenni. Il Piano Casa Fanfani degli anni 50 si indirizzava proprio a questo: piccoli proprietari che facevano da cuscino tra le istanze liberiste americane ed anglosassoni in genere e le istanze sovietiche.
Il Pci non riuscì mai a scalfire questo blocco, non lo capi, considerando arretrato. Creò le cooperative per fare da argine, ma ebbero successo solo in alcune regioni. Il sud era dominato dalla Dc, tradizionalista, sociale fino all'assistenzialismo, con rimandi al tessuto "mafioso" che teneva il tutto.
Il Pds fu sorpreso dalla vittoria di Berlusconi nel 1994, e poi dopo, continuava a non capire. Eppure l'Italia era ed è questo, formiche ovunque che fanno il tesoro finanziario italiano, e in questo il debito pubblico la faceva da padrona. Ci fu la lotta di classe con l'autunno caldo: la Dc si trasformò in "riformista" anche prendendo istanze del Pci. Ma entrambi, se leggete le biografie dei loro protagonisti parlamentari e non, provenivano dal corpora fascista. Perché accadde questo? Perchè il fascismo fece un'operazione di azzeramento dei notabili, potevano entrare nei ranghi dello Stato chiunque si fosse formato bene, e la Riforma Gentile serviva a questo, riforma che durò fino alla scellerata riforma Berlinguer. Le radici nostre sono queste, piaccia o meno e il fatto che la sinistra non studi il corpora la tiene lontana dal capire cosa succede nello stesso mercato mondiale, ad esempio con il corporativismo asiatico. Ecco, l'ignoranza di queste radici di gran parte dei parlamentari di Fratelli d'Italia la dice tutta sulla distruzione dell'istruzione.
Rimangono gli autodidatti, ed io lo sono, ma in generale con il neocorporativismo, inaugurato da Amato e Ciampi, riprese in vigore negli ultimi decenni il notabilato, rappresentato dalla categorie. In luogo di avere l'ultima istanza statuale, come era prima, queste categorie assalirono lo Stato, che fu espugnato. Tutto doveva esser fatto per loro, Piu' Stato per il Mercato, tutte le risorse pubbliche dovevano essere indirizzate a loro.
Queste categorie crearono "centri studi" che innervavano l'azione amministrativa dello Stato a tutti i livelli. Il notabilato, che voi chiamate neoliberista, fu causa di povertà di massa, di crescita di disuguaglianza a dismisura, di trionfo del lusso a chi faceva da contraltare il lavoro servile. Ecco, io mi tengo il lavoro salariato del dopoguerra, la cui radice di assetto statuale e pedagogico erano gli anni trenta, piuttosto del lavoro servile, della sfacciata ricchezza e dell'arroganza delle categorie. Poi fate voi.