Egitto e Algeria spingono per il rientro della Siria nella Lega Araba

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Egitto e Algeria spingono per il rientro della Siria nella Lega Araba

 

Una fonte di alto rango del Segretariato generale della Lega araba ha rivelato che la Siria tornerà al suo seggio nella Lega in occasione del vertice che si terrà in Algeria il prossimo marzo.

La fonte ha anche aggiunto al media del Qatar, Al-Araby Al-Jadeed, che le discussioni tra l'Algeria e altri paesi arabi hanno portato a un accordo iniziale per invitare la Siria a partecipare al vertice. Questo, nonostante un'obiezione del Qatar, verrebbe fatto in cambio di determinate condizioni da far rispettare a Damasco.

Egitto e Algeria stanno premendo per un ritorno siriano, poiché ritengono che l'espulsione della Siria dalla Lega araba sia stata una chiara violazione della Carta dell'organismo.

Il ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdul Rahman Al Thani, sembra invece ritenere valide le ragioni che portarono all'espulsione della Siria dalla Lega Araba.

In precedenti dichiarazioni, affermò:“lo Stato del Qatar ha una posizione chiara al riguardo. Ci sono ragioni che hanno reso necessaria la sospensione dell'adesione della Siria alla Lega Araba, e queste ragioni esistono ancora”.

Alcuni esperti affermano che l'articolo 18 della Carta della Lega Araba non si applicherà nel caso della Siria.

L'articolo 18 recita: "Il Consiglio della Lega può considerare separato dalla Società qualsiasi Paese che non adempia ai doveri della presente Carta con decisione emessa all'unanimità dai Paesi ad eccezione del suddetto Paese".

Il ministro degli Esteri siriano Faisal Meqdad ha incontrato il suo omologo egiziano, Sameh Shoukry, il 10 settembre di quest'anno a New York, a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Il Cairo afferma che da allora sono in corso trattative con Damasco.

La Russia sta spingendo da tempo l'Egitto a considerare il ritorno della Siria nella Lega Araba nel loro prossimo incontro.

La Siria è stata sospesa dalla Lega araba nel novembre 2011, in seguito alla sua "incapacità di fermare la repressione dei manifestanti".

William Hague, allora ministro degli Esteri britannico, accolse con favore la decisione di sospendere la Siria.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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