di Federico Giusti
Onde evitare di essere attaccati e smentiti perfino davanti all'evidenza dei fatti, questa volta ci avvaliamo solo di comunicati ufficiali nell'atto di spiegare la posizione assunta dal Governo di destra a favore dell'aumento della spesa militare al 3 per cento del PIL.
"Accolgo con particolare e personale, grande soddisfazione, l’annuncio della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, in merito a quella che, da anni, è sempre stata una mia vera ossessione: la necessità di scorporare le spese della Difesa dal Patto di Stabilità che impone, alla Ue, e da decenni, rigide regole e vincoli di bilancio per gli Stati che ne sono membri. La odierna proposta della Presidente von der Layen va esattamente in questa precisa direzione. La richiesta di avanzare nuove iniziative per il rafforzamento degli investimenti nella difesa, a partire dall’esclusione di queste spese dal Patto di Stabilità e Crescita, è una vittoria della ragione e della necessità, oltre che una grande vittoria politica e diplomatica dell’Italia e del governo Meloni. Sin dall'inizio del mio mandato ho sostenuto con forza questa sempre più impellente necessità: escludere dal Patto di Stabilità gli investimenti in Difesa e sicurezza ed impedire che tali finanziamenti possano intaccare o indebolire le sacrosante spese dei singoli Stati in salute, istruzione, welfare. Oggi, finalmente, la linea portata avanti dall'Italia si fa strada.
Si tratta di un primo passo, fondamentale pur se non sufficiente, nella giusta direzione. E questo perché, in questo modo, da un lato si riconosce la necessità di dotare l’Unione Europea di strumenti adeguati per affrontare le sempre maggiori e pericolose sfide poste dal disordine globale e dalla situazione internazionale e, dall’altro, si evita che tali investimenti vadano a danno di spese altrettanto importanti e cruciali per ogni Paese. L’Europa, mai come oggi, non può più permettersi di restare indietro: serve una difesa comune credibile, capace di proteggere i nostri cittadini e di garantire stabilità nel contesto geopolitico attuale.
Ora è il momento di agire con determinazione e, anche, di far seguire, alle parole, i fatti. L’Italia, in linea con le scelte del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e degli sforzi innovativi continui delle nostre Forze Armate, che mi onoro di governare, continuerà a lavorare con le istituzioni europee e con i suoi Stati membri, come anche con tutti i nostri alleati strategici, affinché questo impegno si traduca in strumenti finanziari concreti e in una strategia chiara. Il prossimo passo sarà la presentazione del Libro bianco della difesa dell’UE, un’occasione cruciale per delineare il futuro della nostra sicurezza collettiva.
La Difesa italiana è pronta a fare la sua parte, con responsabilità e con la convinzione che una difesa più forte vuol dire avere un’Europa più sicura e autorevole, ma anche più salda nei suoi principi democratici e di benessere collettivo per i suoi cittadini, nel nostro continente come nel mondo
Un anticipo di quanto sarebbe avvenuto era arrivatp prima di Natale con una intervista del Ministro a un quotidiano nazionale "Trump ci chiederà di aumentare le spese militari al 2.5 per cento. Spendiamo meno di altri paesi Nato" e ancora "L’Italia è uno dei sette paesi dell’Alleanza atlantica in Europa che nel 2024 non raggiungeranno l’obiettivo del 2 per cento del pil, che tra pochi mesi diventerà del 3 per cento".
In estrema sintesi tanto il centro sinistra quanto il centro destra sono concordi sull'aumento delle spese militari (per il nostro paese si parla di raddoppio in pochi anni) con la differenza che a destra si è subito parlato di derogare al Patto di stabilità mentre dall'altra parte si ipotizzava il ricorso agli eurobond e all'indebitamento finanziario
Le dichiarazioni del Ministro Crosetto sono pressochè idenitiche a quelle della Meloni e per altro di buona parte della destra europea.
Riportiamo, come fatto per Crosetto, integralmente le dichiarazioni della Presidente del consiglio italiano che tuttavia si sofferma, e questo è un elemento di novità, sulla necessità di istituire strumenti finanziari comuni a supporto dell'indebitamento a fini militari
Il Governo italiano accoglie con soddisfazione l’annuncio della Presidente della Commissione Europea riguardante nuove iniziative volte a incrementare gli investimenti nel settore della difesa, a partire – come richiesto da tempo dall’Italia – dall’esclusione di tali spese dal Patto di Stabilità.
Si tratta di un primo, fondamentale passo nella giusta direzione, che dovrà essere seguito anche dall’istituzione di strumenti finanziari comuni.
Il Governo italiano è pronto a lavorare costruttivamente con le istituzioni europee e con gli altri Stati membri per raggiungere insieme questi importanti obiettivi, a partire dalla prossima presentazione del Libro bianco della difesa dell’UE.
E in attesa del documento Ue o libro bianco sulla difesa sarebbe cosa buona leggersi i
documenti ufficiali di riorganizzazione del sistema militare italiano: e allo stesso tempo cogliere
l'aumento delle spese militari come passaggio dirimente per costruire una strategia industriale e di ricerca in campo militare nella UE