Black Friday in Venezuela: quando la realtà smentisce il mainstream

1928
Black Friday in Venezuela: quando la realtà smentisce il mainstream

Come sempre la realtà dei fatti si incarica di smentire le narrazioni fallaci del mainstream sul Venezuela. Il paese viene dipinto come in bancarotta, impoverito e schiacciato sotto il tallone di ferro di Maduro. Invece la realtà dei fatti ci racconta tutt’altro. 

Il Venezuela ha vissuto per il terzo anno consecutivo il Black Friday. Ci sono immagini eloquenti che mostrano lunghe file nei centri commerciali per acquistare prodotti diversi. Un chiaro segnale di ripresa economica. Nonostante i tanti problemi che affliggono un paese sotto assedio. 

In ogni caso, nonostante siamo nel bel pezzo di una pandemia e sia gravato da criminali sanzioni economico-finanziare, il Venezuela per tutto il 2021 è riuscito ad avviare una ripresa economica. E questo è divenuto evidente con le lunghe file che si sono formate nei centri commerciali per il cosiddetto Black Friday. A tal proposito il più gettonato è stato il Sambil nella capitale Caracas, dove le file si sono formate già dall’esterno della struttura commerciale. 

Molte persone hanno deciso di approfittare dei saldi, per acquistare elettrodomestici, vestiti e altri oggetti, viste le interessanti offerte, segnala Redradiove. Proprio come accade alle nostre latitudini ci sono state lamentele da parte degli utenti, i quali affermano che alcuni negozi hanno mantenuto invariati i prezzi o che non hanno visto alcuna offerta.

‘‘Quest’anno non ci sono stati sconti nei negozi. Rispetto allo scorso anno, la quantità di vestiti che potevo acquistare è stata notevolmente ridotta'', ha affermato un cittadino intervistato da El Pitazo.
Molti utenti sui social network sono rimasti sorpresi dal gran numero di persone nei negozi, che per lo più hanno formato lunghe file per acquistare calzature, cosa che non è molto difficile da spiegare poiché può essere il prodotto di più fattori, come il pagamento di bonus e altri benefici.

Oltre al compito di ripresa economica che il governo nazionale ha mantenuto, che durante la pandemia è diventato prioritario. Inoltre, i venezuelani sono caratterizzati dal cercare sempre metodi per superare il blocco e le sanzioni; quindi in vari modi riescono a potenziare il sistema produttivo.

Insomma, sembra proprio che gli sforzi del governo bolivariano per un recupero dell’economia e il superamento del blocco economico-commerciale stiano dando i suoi frutti. 

Il Venezuela è stato, ed è tutt’ora gravemente colpito dal blocco economico-finanziario e dalle sanzioni imposte dagli Stati Uniti, che hanno provocato grandi perdite economiche. Ma nonostante tutte queste avversità, il Paese e la popolazione hanno cercato un modo per andare avanti. 

Risulterà particolarmente sgradito in quel di Washington che proprio uno dei simboli del loro consumismo più sfrenato come il Black Friday segnali il fallimento delle loro criminali politiche di coercizione contro la Rivoluzione Bolivariana. 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

L'Europa che non c'è di Loretta Napoleoni L'Europa che non c'è

L'Europa che non c'è

RADIO GAZA - puntata 4 - “A costo della vita, non lasceremo Gaza” di Michelangelo Severgnini RADIO GAZA - puntata 4 - “A costo della vita, non lasceremo Gaza”

RADIO GAZA - puntata 4 - “A costo della vita, non lasceremo Gaza”

Lo "strano" silenzio sull'incendio nel porto di Amburgo di Francesco Santoianni Lo "strano" silenzio sull'incendio nel porto di Amburgo

Lo "strano" silenzio sull'incendio nel porto di Amburgo

Il Saccheggio Coloniale della Cultura Nativa Americana di Raffaella Milandri Il Saccheggio Coloniale della Cultura Nativa Americana

Il Saccheggio Coloniale della Cultura Nativa Americana

Care "celebrity" che (ora) vi vergognate di Israele e dell'occidente di Francesco Erspamer  Care "celebrity" che (ora) vi vergognate di Israele e dell'occidente

Care "celebrity" che (ora) vi vergognate di Israele e dell'occidente

Il vocabolario è saturo di Paolo Desogus Il vocabolario è saturo

Il vocabolario è saturo

Xi incontra i leader dell'UE a Pechino di Gao Jian Xi incontra i leader dell'UE a Pechino

Xi incontra i leader dell'UE a Pechino

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000 di Alessandro Mariani Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Metsola e il turismo (senza sosta) dell'UE a Kiev di Marinella Mondaini Metsola e il turismo (senza sosta) dell'UE a Kiev

Metsola e il turismo (senza sosta) dell'UE a Kiev

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Stipendi e differenze, un confronto tra Italia e Germania di Michele Blanco Stipendi e differenze, un confronto tra Italia e Germania

Stipendi e differenze, un confronto tra Italia e Germania

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti