A cosa servono le manifestazioni?

7539
A cosa servono le manifestazioni?


di Francesco Erspamer*

A cosa servono le manifestazioni? Per esempio quelle dell’altro ieri per la Palestina. Mi permetto di spiegarlo perché troppi fra coloro che hanno partecipato a esse o le hanno sostenute, sono oggi impegnati a discutere i tafferugli e gli atti di teppismo accaduti a Milano, come se scendere in piazza avesse lo scopo di ricevere l’approvazione dei giornali e dei benpensanti. No. Le manifestazioni sono prove di forza e soprattutto di determinazione: servono ad accorgersi di averle e così ad allarmare giornali e benpensanti spingendoli ad abbandonare le posizioni più arroganti o viceversa a gettare la maschera passando alla brutalità.

Non ho alcuna simpatia per i provocatori, gli estremisti e gli avventuristi: per contenerli serviranno efficienti servizi d’ordine. Ma la cosa essenziale è non farsi attrarre sul terreno mediatico, «asocial» inclusi: la partita si deve giocare nelle strade e solo nelle strade. Che centinaia di migliaia di persone escano di casa per protestare (invece di restarsene incollate allo schermo o schermino, fosse pure per dimostrare la loro empatia mettendo un «mi piace» sotto il simbolo della flotilla) è già un successo: l’esperienza reale e sociale che hanno fatto è di per sé un’emancipazione dal subdolo e pervasivo condizionamento della virtualità a cui sono abituate. Per alcuni giovanissimi sarà stata la prima volta.

Il potere sa bene di aver bisogno del consenso dei cittadini, anche di una minoranza ma solo se la maggioranza se ne resta silenziosa e rassegnata. Se invece molti di loro abbandonano l’apatia e cominciano a parlarsi e organizzarsi, la situazione entra in movimento. Da qui l’importanza assegnata da giornali e telegiornali, oltre che dai figuri al governo, a insignificanti scontri e vandalismi; la mera possibilità di un ritorno della gente alla politica partecipata (al posto della post-politica rappresentata, così di moda perché funzionale al neoliberismo) è sufficiente a mandare in fibrillazione un sistema abituato ad averla vinta a chiacchiere e menzogne.

È questa l’imprevista occasione che aspettavamo? Gaza è perduta ma lo sdegno che la sua distruzione ha provocato può ispirare una più ampia resistenza contro il regime che ha permesso il massacro e che da tempo sta cancellando ovunque la civiltà, la morale e la bellezza. Basta non farsi distrarre dai diversivi mediatici, basta tenere duro.

*Post Facebook del 25 settembre 2025

Francesco Erspamer

Francesco Erspamer

 

Professore di studi italiani e romanzi a Harvard; in precedenza ha insegnato alla II Università di Roma e alla New York University, e come visiting professor alla Arizona State University, alla University of Toronto, a UCLA, a Johns Hopkins e a McGill

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Chi beneficia in Europa (e chi no) della politica dei dazi di Trump di Loretta Napoleoni Chi beneficia in Europa (e chi no) della politica dei dazi di Trump

Chi beneficia in Europa (e chi no) della politica dei dazi di Trump

Nasce la prima Stablecoin “Europea” di Giuseppe Masala Nasce la prima Stablecoin “Europea”

Nasce la prima Stablecoin “Europea”

Cosa si nasconde nella rabbia di Vespa per la Flottilla di Francesco Santoianni Cosa si nasconde nella rabbia di Vespa per la Flottilla

Cosa si nasconde nella rabbia di Vespa per la Flottilla

Istruitevi, agitatevi e organizzatevi! di Francesco Erspamer  Istruitevi, agitatevi e organizzatevi!

Istruitevi, agitatevi e organizzatevi!

Perché questo servilismo verso Israele e gli Stati Uniti? di Paolo Desogus Perché questo servilismo verso Israele e gli Stati Uniti?

Perché questo servilismo verso Israele e gli Stati Uniti?

La rivoluzione bolivariana e la Freedom Flottiglia di Geraldina Colotti La rivoluzione bolivariana e la Freedom Flottiglia

La rivoluzione bolivariana e la Freedom Flottiglia

Xi incontra i leader dell'UE a Pechino di Gao Jian Xi incontra i leader dell'UE a Pechino

Xi incontra i leader dell'UE a Pechino

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000 di Alessandro Mariani Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Metsola e il turismo (senza sosta) dell'UE a Kiev di Marinella Mondaini Metsola e il turismo (senza sosta) dell'UE a Kiev

Metsola e il turismo (senza sosta) dell'UE a Kiev

Il complotto della democrazia di Giuseppe Giannini Il complotto della democrazia

Il complotto della democrazia

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

C’era una volta una parvenza di Diritto internazionale di Michele Blanco C’era una volta una parvenza di Diritto internazionale

C’era una volta una parvenza di Diritto internazionale

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti