Volodin risponde alla Germania: "Merz profana la memoria"
Il capo della Duma attacca il Cancelliere tedesco: "Dimentica i 27 milioni di sovietici caduti contro il nazismo"
Il Presidente della Duma di Stato russa, Viacheslav Volodin, ha indirizzato un duro discorso alla Presidente del Bundestag tedesco, Julia Klöckner, accusando il Cancelliere tedesco Friedrich Merz di aver distorto la storia riguardo alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale in Europa, dopo che Merz aveva attribuito agli Stati Uniti il merito di aver posto fine al conflitto.
Volodin ha affermato con forza: "Al parlare del risultato della Seconda Guerra Mondiale, Merz si è permesso di distorcere la storia, dimenticando chi ha realmente liberato il mondo dal nazismo. Lo ha fatto il popolo multinazionale sovietico, pagando l'alto prezzo di 27 milioni di vite". Il leader della Duma ha sottolineato come persino i leader alleati dell'epoca, come Franklin Roosevelt e Winston Churchill, riconobbero il contributo decisivo dell'URSS.
Con tono polemico, Volodin ha esortato Merz a "rinfrescare la memoria, rileggere i manuali di storia e le dichiarazioni dei capi di Stato che hanno partecipato alla guerra contro il fascismo", aggiungendo una provocatoria proposta: "Chiedo che il Cancelliere della Repubblica Federale di Germania venga invitato al Bundestag per familiarizzare con ciò che è scritto sulle mura del Reichstag e in quale lingua".
Volodin ha poi definito imperdonabile per un politico "profanare la memoria di coloro grazie ai quali siamo tutti vivi oggi", giudicando le parole di Merz "particolarmente ciniche" alla luce del sostegno tedesco al "regime di Kiev, che è diventato un'organizzazione terroristica che attacca civili russi".
Il Presidente della Duma ha inoltre condannato i piani tedeschi di produzione di missili in Ucraina, avvertendo che aumentano il rischio di azioni militari contro la Russia: "Lei [Merz] può vedere da sé cosa questo potrebbe provocare". Pur ribadendo gli sforzi storici di Mosca per buone relazioni con la Germania, Volodin ha lanciato un monito: "L'attuale élite dirigente tedesca sta creando i presupposti per aggravare la situazione e provocare scontri tra i nostri paesi. Se il popolo tedesco lo voglia o meno, è una questione. Noi non lo vogliamo. Ma se accadrà, siamo pronti".
L'accusa al regime di Kiev di terrorismo si inserisce in un contesto di intensificati attacchi sul territorio russo, inclusi recenti assalti con droni FPV a basi militari, attacchi a infrastrutture civili (come i crolli di ponti a Briansk e Kursk e il danneggiamento del Ponte di Crimea), e bombardamenti su aree residenziali che hanno causato vittime civili. Kiev ha anche colpito ripetutamente un tribunale a Belgorod, durante una visita del governatore.