Vitalizi e Formigoni: perché è inutile indignarsi ora

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Vitalizi e Formigoni: perché è inutile indignarsi ora

Quanti indignati perché il consiglio di garanzia del senato ha confermato la restituzione dei vitalizi a Formigoni e agli altri condannati. Su cinque componenti del consiglio, hanno votato a favore di Formigoni i due leghisti e il berlusconiano, contrari il piddino e il meloniano (che a quel punto, essendo il suo voto ininfluente, ha potuto fare il virtuoso e conquistare al suo partito qualche altro milione di consensi). Perché stupirsi? Perché credete che la gente voti Salvini o Berlusconi?
 
Il punto è un altro ed è molto più grave. Come mai nel consiglio di garanzia del senato la Lega occupa due poltrone pur avendo ottenuto nel 2018 58 seggi mentre il M5S, che ne ottenne 111, ossia il doppio, non ne ha nessuna? E perché anche Forza Italia (57 seggi), il Pd (53) e FdI (18) hanno una poltrona e il M5S nessuna? A nominare i membri del consiglio è il presidente del senato, ossia la berlusconiana Casellati, diventata però la seconda carica dello stato e l'arbitra delle commissioni del senato grazie ai voti del M5S. Disgustoso ma accettabile, se ci fosse stato un guadagno politico. Invece niente. Di chi è la colpa? Di Maio? Grillo? Crimi? Una demenziale infatuazione per i dettagli insignificanti a detrimento della concreta possibilità di realizzare i propri obiettivi e fare il bene del paese?
 
Non me ne frega assolutamente niente delle buone intenzioni; come si sa di esse sono lastricate le strade dell'inferno. Se i pentastellati o i loro dirigenti, per ingenuità, massimalismo o incompetenza, hanno mancato di far valere la forza assegnatagli da quasi un terzo del popolo italiano, al punto da regalare un'istituzione fondamentale come quella di garanzia alla destra più becera, è davvero inutile che poi si lamentino che questa destra sia corrotta o senza pudore. Se non lo fosse stata quegli italiani l'avrebbero votata, invece di rivolgersi con speranza al M5S.
 
Inutile piangere sul latte versato. Ma per evitare che continui a venire versato tutti i responsabili di questa imbarazzante débâcle devono andarsene. Altro che porre limiti di mandato in modo da allontanare anche chi si sia dimostrato all'altezza del difficilissimo compito di salvare l'Italia. È degli inetti e dei pavidi che occorre liberarsi, immediatamente.

Francesco Erspamer

Francesco Erspamer

 

Professore di studi italiani e romanzi a Harvard; in precedenza ha insegnato alla II Università di Roma e alla New York University, e come visiting professor alla Arizona State University, alla University of Toronto, a UCLA, a Johns Hopkins e a McGill

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