Ucraina, una settantenne condannata a 14 anni di carcere
Proponiamo la traduzione dell'articolo pubblicato da “Strana” sull'arresto di Elena Berezhnaya, avvocato ed attivista per i diritti umani: originaria del Donbass e molto attiva nel contrasto alle discriminazioni della popolazione russofona è detenuta dalle autorità ucraine dal marzo 2022. La donna, la cui persecuzione politica è cominciata con la pubblicazione di una pagina a lei dedicata sulla celebre piattaforma legata ai servizi di sicurezza “Myrotvorets” è stata ora condannata a ben 14 anni di carcere. Riportiamo, in calce all'articolo, tutte le altre pubblicazioni sull'argomento della nostra testata.
Il tribunale del quartiere Solomensky di Kiev ha condannato a 14 anni di reclusione ed alla confisca dei beni la settantenne Elena Berezhnaya, giudicandola per il reato di cospirazione contro lo stato.
A dare notizia di ciò è stato il deputato Artem Dmitruk sul proprio canale Telegram.
La donna è la madre dell'ex deputata Irina Berezhnaya, scomparsa (nel 2017, NdT) in un incidente stradale. Il caso che l'ha vista indagata e condannata (in primo grado, NdT) è stato aperto nel 2018. In quell'anno la donna aveva subito alcune perquisizioni durante le quali, secondo l'SBU (i servizi di sicurezza ucraini, NdT) erano stati rinvenuti documenti e dispositivi elettronici “che testimoniano la sua condotta antiucraina su disposizione dei servizi di sicurezza russi”. Con le perquisizioni sarebbero stati inoltre rinvenuti una lettera firmata del Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ed un lingotto d'oro da un chilo. Secondo quanto dichiarato dall'SBU, Elena Berezhnaya si sarebbe recata sistematicamente in Russia incontrando alcuni ex funzionari ucraini.
Nel marzo del 2022 l'SBU ha arrestato Elena Berezhnaya. Il deputato Artem Dmitruk ha dichiarato che nelle celle del SIZO (regime di isolamento, NdT) “le è stato imposto con abusi e percosse di venire scambiata con prigionieri detenuti in Russia” ma che Elena Berezhnaya abbia rifiutato per rimanere a Kiev, dove è sepolta sua figlia. Nel frattempo la procura di Kiev ha fatto sapere che l'elemento fondamentale che ha portato alla detenzione di Elena Berezhnaya sia stata la lettera da lei indirizzata al rappresentante russo presso le Nazioni Unite Vasily Nebenza, lettera da questo citata durante l'assemblea generale del 28 marzo 2022. “Ricevendo istruzioni dai supervisori russi, nel febbraio 2022 la donna, a capo di un'organizzazione ucraina per la difesa dei diritti umani, ha preparato una lettera indirizzata al rappresentante permanente della Federazione Russa presso le Nazioni Unite, lettera in cui con tecniche manipolatorie ha raccontato eventi in corso a Kiev ed in Ucraina, giustificando con questi racconti l'aggressione russa. Nel dettaglio, l'accusata ha scritto che il popolo ucraino sostiene l'operazione speciale russa, che in Ucraina sono cominciati rapine, razzie ed omicidi, e che i politici incoraggiano ad uccidere i russi. Nelle conversazioni i supervisori russi hanno consigliato alla donna di stare a casa fino alla pulizia completa (dell'Ucraina, NdT)” ha dichiarato la procura.
Fonte: Strana
Altri riferimenti sull'arresto di Elena Berezhnaya e sulla repressione politica in Ucraina
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-libert_per_elena_berezhnaya/24790_49069/