Tour di Raisi in Africa: tutti gli obiettivi raggiunti dall'Iran

2772
Tour di Raisi in Africa: tutti gli obiettivi raggiunti dall'Iran

 

Ebrahim Raisi è tornato a Teheran, oggi dopo aver concluso quello che è stato il primo viaggio in Africa di un presidente iraniano da più di un decennio. Raisi ha visitato Kenya, Uganda e Zimbabwe.

Russia, Cina, adesso anche l’Iran cerca una relazione diversa spinta dalla necessità di sganciarsi dal giogo occidentale. L’Iran, ad esempio, per aggirare le sanzioni, si relaziona anche con alcuni paesi africani, i quali accolgono con favore la mano tesa di Teheran sapendo che non c’è nessun tentativo egemonico, come avviene con le potenze occidentali.

Il presidente iraniano, dunque, ha spiegato che lo scopo di questo viaggio è stato quello di rafforzare la profondità della leadership iraniana nei confronti del continente africano: "Questi paesi hanno abbondanti risorse naturali e riserve e miniere [...] è  una terra di opportunità e non dovrebbe essere trascurato", ha commentato, citato dall'agenzia di stampa IRNA.

Il secondo obiettivo del suo viaggio è stato quello "rafforzare le relazioni economiche e commerciali", favorendo così la creazione di mercati di esportazione per i prodotti basati sulla conoscenza. "L'Africa vuole i prodotti basati sulla conoscenza dell'Iran", ha ribadito.

Un altro degli obiettivi di Teheran nel continente è l'approvvigionamento di materie prime: “In Africa c'è un buon campo per la produzione di beni di prima necessità”. "Il lavoro con questi paesi è stato pianificato in modo che l'Iran riceva beni di base in cambio della fornitura di prodotti petrolchimici".

Scambio alla pari, senza uso della moneta dominante, ovvero il dollaro.

Teheran ritiene che il rafforzamento della cooperazione bilaterale con le nazioni africane porterà a una maggiore cooperazione regionale e internazionale, creando "posizioni comuni con questi Paesi nella lotta contro l'unilateralismo ".

"Crediamo che il mondo non sia limitato all'Occidente, e la fondazione dell'Iran è la connessione con il mondo intero, così come il continente americano e l'Asia sono importanti, anche il continente africano è importante", ha sottolineato Raisi.

Aree di cooperazione

In totale, i rappresentanti della nazione persiana e dei tre paesi africani hanno firmato 21 accordi di cooperazione. Con il Kenya sono stati firmati cinque documenti nei settori della medicina veterinaria, delle comunicazioni, della pesca, della cultura e della formazione professionale. Inoltre, Raisi ha osservato che Teheran e Nairobi hanno un grande potenziale per espandere ulteriormente la loro cooperazione bilaterale e migliorare le relazioni.

"Un aumento di 10 volte delle relazioni economiche è stato messo all'ordine del giorno", ha detto il presidente iraniano a IRNA. Ha aggiunto che Teheran percepisce l'Africa come "il continente delle possibilità", osservando che lo scambio tra Iran e paesi africani è vantaggioso per tutte le parti.

Da parte sua, il presidente keniota William Ruto ha ricordato che il suo paese accoglie gli investitori iraniani e ha promesso di creare un ambiente adatto alle loro esigenze. Ha anche precisato che i due paesi hanno concordato di costruire un impianto di assemblaggio per auto iraniane in territorio keniota che saranno vendute nel paese africano.

Per quanto riguarda l'Uganda, le parti  hanno firmato quattro accordi che prevedono l'esenzione dal visto, la cooperazione agricola e la formazione di una commissione intergovernativa permanente, oltre ad adottare un comunicato congiunto. Inoltre, Raisi ha messo in guardia Kampala dall'esportazione di materie prime, indicando che questo è ciò che interessa ai Paesi occidentali, poiché consente loro di “convertire quelle risorse in prodotti a valore aggiunto”. In risposta, il presidente ugandese Yoweri Museveni ha espresso la necessità di trarre lezioni da come l'Iran si oppone all'egemonismo occidentale.

Infine, Raisi ha definito lo Zimbabwe come un "paese amico" con cui Teheran è disposta a sviluppare un'interazione politica ed economica bilaterale. Durante una conferenza stampa con il suo omologo dello Zimbabwe, Emmerson Mnangagwa, il presidente iraniano ha evidenziato che entrambe le nazioni condividono tratti comuni, come la lotta al colonialismo, e ha criticato i paesi che, come gli Stati Uniti, impongono loro sanzioni unilaterali, che ha descritto come uno strumento militare che arreca danno alle nazioni.

Francesco Guadagni

Francesco Guadagni

 

Nato nell'anno di grazia 1979. Capolavoro e mancato. Metà osco, metà vesuviano. Marxista fumolentista. S.S.C.Napoli la mia malattia. Pochi pregi, tanti difetti, fra i quali: Laurea in Lettere Moderne, Iscrizione all'Albo giornalisti pubblicisti della Campania dal 2010. Per molti anni mi sono occupato di relazioni sindacali, coprendo le vertenze di aziende multinazionali quali Fiat e di Leonardo Finmeccanica. Impegno di militanza politica, divenata passione, è il Medio Oriente. Per LAD Gruppo Editoriale ho pubblicato il libro 'Passione Pasolini - Un Viaggio con David Grieco', prefazione di Paolo Desogus. 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Trump-Zelensky, leggere la realtà di Marco Bonsanto Trump-Zelensky, leggere la realtà

Trump-Zelensky, leggere la realtà

 Finis Americae: si sgonfia la bolla di Wall Street di Giuseppe Masala  Finis Americae: si sgonfia la bolla di Wall Street

Finis Americae: si sgonfia la bolla di Wall Street

Dove eravate quando Schauble umiliava la Grecia? di Paolo Desogus Dove eravate quando Schauble umiliava la Grecia?

Dove eravate quando Schauble umiliava la Grecia?

Trump, la UE e il grande affare sulla pelle dei migranti di Geraldina Colotti Trump, la UE e il grande affare sulla pelle dei migranti

Trump, la UE e il grande affare sulla pelle dei migranti

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Area flegrea e il famoso "IT Alert" di Francesco Santoianni Area flegrea e il famoso "IT Alert"

Area flegrea e il famoso "IT Alert"

La deriva di un continente in guerra di Giuseppe Giannini La deriva di un continente in guerra

La deriva di un continente in guerra

Un quesito (che ci riguarda) sui fatti in Romania di Antonio Di Siena Un quesito (che ci riguarda) sui fatti in Romania

Un quesito (che ci riguarda) sui fatti in Romania

Il valico di Al-Hamran e la riconoscenza di HTS per i Curdi di Michelangelo Severgnini Il valico di Al-Hamran e la riconoscenza di HTS per i Curdi

Il valico di Al-Hamran e la riconoscenza di HTS per i Curdi

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Il 15 marzo alla larga dai "NO PAX" di Giorgio Cremaschi Il 15 marzo alla larga dai "NO PAX"

Il 15 marzo alla larga dai "NO PAX"

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti