Stacy Gilbert. Un’altra funzionaria del Dipartimento di Stato Usa si dimette per il genocidio a Gaza
Foto Stacy Gibert del 2018 dal profilo Facebook del U.S. Department of State: Bureau of Population, Refugees, and Migration
Una funzionaria del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti si è dimesso questa settimana in seguito a quello che riteneva un errore nella valutazione del Dipartimento secondo cui Israele non aveva ostacolato il flusso di aiuti umanitari a Gaza. La notizia è stata riferita, ieri, Washington Post.
Il Washington Post si è basato su informazioni fornite da due funzionari statunitensi, a condizione di anonimato, che hanno letto l'e-mail della funzionaria dimissionaria, Stacy Gilbert dell'Ufficio Popolazione, Rifugiati e Migrazioni del Dipartimento di Stato, in cui spiegava il suo diverso punto di vista che contrastava la valutazione del Dipartimento sulla condotta di Israele in merito alla consegna degli aiuti a Gaza.
Il Dipartimento di Stato, in un rapporto noto come National Security Memorandum 20 (NSM-20) pubblicato il 10 maggio, aveva indicato che, mentre “gli aiuti rimangono insufficienti”, gli Stati Uniti non “valutano attualmente che il governo israeliano stia proibendo o limitando in altro modo il trasporto o la consegna dell'assistenza umanitaria statunitense”.
L'NSM-20, che ha anche valutato se l'uso di armi fornite dagli Stati Uniti da parte di Israele avesse violato il diritto umanitario internazionale, era giunto alla conclusione che il trasferimento di armi a Tel Aviv da parte del Pentagono poteva, dunque, continuare legittimamente.
Gilbert, tuttavia, ritiene che le consegne di aiuti siano state effettivamente ostacolate dalle forze israeliane. Il suo punto di vista è condiviso dalla maggior parte delle organizzazioni umanitarie e di aiuto, secondo quanto riportato dal Washington Post.
Da quando Israele ha lanciato la sua operazione militare di rappresaglia a Gaza in risposta all'attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre, diversi funzionari del Dipartimento di Stato si sono dimessi dai loro incarichi. Le dimissioni sono avvenute in segno di protesta per il sostegno incondizionato del governo statunitense a favore di Israele, nonostante il crescente numero di morti tra i civili e le immense sofferenze umane causate dall'operazione militare israeliana.
Lo scorso 17 maggio si era dimessa Lily Greenberg Call, prima funzionaria ebrea dell’amministrazione Biden. Annelle Sheline aveva rinunciato al suo incarico per le immagini definite un “orrore” dei bambini palestinesi uccisi a Gaza. Anche il maggiore Harrison Mann ha si era dimesso dal Dipartimento di Intelligence della Difesa per il sostegno “incondizionato del suo paese a Israele.
Ad aprile, Hala Rharrit, portavoce in lingua araba del Dipartimento di Stato, aveva annunciato le sue dimissioni spiegando così le ragioni della sua scelta: “Mi sono dimessa nell'aprile 2024 dopo 18 anni di onorato servizio in opposizione alla politica degli Stati Uniti su Gaza”.
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