Seymour Hersh e la nuova censura di Open contro l'AntiDiplomatico
di Alessandro Bianchi
Può una testata giornalistica regolarmente registrata diffondere un’inchiesta di un Premio Pulitzer senza il rischio che un’altra testata giornalistica decida di censurarla?
In Italia no, non può.
Soffermatevi due minuti a rileggere la domanda e la risposta precedente prima di proseguire con la lettura.
Ebbene, è proprio quello che è successo a l’AntiDiplomatico, testata regolarmente registrata al tribunale di Roma, che dalla sua seconda Pagina Facebook (la prima censurata per assurdi motivi addotti da Open di Enrico Mentana e su cui stanno lavorando i nostri legali) ha diffuso l’inchiesta di Seymour Hersh sull’atto terroristico contro i gasdotti Nordstream.
Non torniamo su quanto detto dal Premio Pulitzer (qui trovate la versione integrale dell’articolo), ma qualche riga sull’opera risibile del sig. Puente alla base della censura si rende necessaria. L’articolo di “fact-checking” in questione si fonda su quattro "cardini": 1) la Casa Bianca e la Cia hanno smentito; 2) Hersh utilizza fonti anonime; 3) le dichiarazioni di un esperto talmente famoso che il signor Puente sbaglia il cognome due volte consecutive;
4) la denigrazione del lavoro di Hersh, uno dei più grandi giornalisti viventi.
Seymour Hersh nella sua inchiesta ha rivelato, citando sue fonti anonime (come il 99% delle notizie filo Nato costruite su fonti anonime di Usa e Ue), che dietro l’attentato terroristico che ha colpito i gasdotti Nord Stream, ci siano gli Stati Uniti. Dopo le parole del Procuratore federale della Germania, che escludono al 100% l’auto sabotaggio russo, e quelle del Procuratore svedese che accertava l'atto terroristico, resta in piedi l’ipotesi complottista di un attacco alieno - forse la versione a cui è approdato il signor Puente - oppure le conclusioni di Hersh sono, come ribadisce nel suo ultimo articolo Pepe Escobar, semplicemente quelle “a cui sono arrivati tutti usando il proprio cervello”.
Ma per il signor Puente è: FALSO-TEORIA DEL COMPLOTTO. Il Ministero della Verità si è espresso e parte la censura coatta.
Per denigrare il lavoro magistrale di Hersh che smascherava nel 2017 le fake news sulle “armi chimiche di Assad”, messe in giro per giustificare l'invasione dell'ennesimo stato sovrano da parte della Nato, il signor Puente poi usa il coup de théâtre finale: è stato criticato da Bellingcat!
Miglior chiosa era davvero impossibile.
Qui non si discute se il signor Puente possa scrivere questa sua azzardata e avventuristica opinione sugli attacchi terroristici contro i gasdotti russi Nord Stream e sul lavoro di Hersh. Non vorremmo mai vivere in un paese che permettesse a qualcuno di fare quello che a lui è permesso, qui in Italia, grazie a Facebook. Ha tutto il diritto di commentare l’inchiesta del Premio Pulitzer, il signor Puente, come un calciatore di terza categoria ha la facoltà di commentare un gesto tecnico di Messi. Questo finché al primo non gli si dia il potere di impedire al secondo di scendere in campo.
Il Signor Puente e il giornale concorrente per cui lavora, Open di Enrico Mentana, hanno costretto alla chiusura prima e allo shadow banning permanente dopo, la pagina centrale de l’AntiDiplomatico seguita da 145 mila persone, il tutto sulla base di motivazioni semplicemente ridicole. Abbiamo deciso di aprire una seconda pagina che ora rischia la chiusura perché ha osato diffondere quanto dichiarato da un Premio Pulitzer. Se ancora non avete i brividi per la tenuta futura dei vostri diritti costituzionali, non sappiamo più davvero che cosa altro debba accadere...
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P.s. il modo più semplice per continuare a seguire il lavoro di informazione de l’AntiDiplomatico è con il nostro canale Telegram: https://t.me/lantidiplomatico
P.s. 2 Seymour Hersh ha rilasciato oggi un'intervista ad una emittente tedesca in cui commenta la sua inchiesta. Chiaramente la trovate oggi su l'AntiDiplomatico. Non possiamo diffonderla sui social per la censura di Open. Fatela girare direttamente voi!