Secondo l'economista Jonathan Portes una reazione popolare in Italia contro l'euro o l'UE porterebbe al crollo dell'Eurozona

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Secondo l'economista Jonathan Portes una reazione popolare in Italia contro l'euro o l'UE porterebbe al crollo dell'Eurozona

 

Nelle ultime settimane, l'UE è stata accusata di essere lenta e inefficace durante la crisi più grave da generazioni. Gli Stati membri sono impegnati a far fronte alla crisi sanitaria e quella economica incombente ma dall’Unione Europea non giungono aiuti concreti, solo promesse alquanto fumose. La controversia principale riguarda se l'UE dovrebbe emettere "coronabond" mutualizzati per finanziare la spesa sanitaria e altre spese connesse alla crisi nei paesi più colpiti.

 

I cosiddetti coronabond sono debiti congiunti emessi verso gli stati membri dell'UE.

 

I fondi sarebbero comuni e verrebbero dalla Banca europea per gli investimenti.

 

In questo modo sarebbe debito reciproco, emesso collettivamente da tutti gli Stati membri dell'UE.

 

L’Italia è uno dei paesi che chiede più aiuti dai suoi partner europei, poiché l'attuale crisi era impossibile da prevedere.

 

Germania e Olanda si oppongono, come evidenzia Express. Per loro i coronabond rappresentano uno strumento che potrebbe mettere ‘sulle spalle’ dei loro contribuenti il debito di altri paesi che secondo la visione distorta dalle lenti ordoliberiste del nord Europea sarebbero meno virtuosi.   

 

Molti si chiedono se questa situazione possa portare al naufragio della zona euro. Secondo Jonathan Portes, professore di Economia e politiche pubbliche al King's College di Londra, se l'unione monetaria dovesse crollare, le ragioni saranno politiche. 

 

Queste le sue dichiarazioni al quotidiano britannico: «Il crollo dell'Eurozona sarà principalmente per ragioni politiche. Ad esempio a causa della reazione popolare in un paese come l'Italia contro l'euro o l'UE».

 

«Se eleggessero un governo nazionalista e populista, che si impegnasse in una qualche forma di confronto, ciò potrebbe portare al collasso della zona euro».

 

Secondo il professore questo scenario è pericoloso per l’Unione Europea che «dovrebbe essere molto preoccupata» e quindi «aiutare il governo italiano». 

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