Ricerca italo-canadese: "Il nuovo coronavirus potrebbe essersi diffuso in Italia già alla fine dell'estate 2019"
Producendo un risultato clamoroso e indiscutibile, alcuni ricercatori italiani e canadesi hanno di recente dimostrato che in Italia il Covid era purtroppo presente fin dall’inizio di settembre del 2019: ossia almeno due mesi prima e in anticipo rispetto a Wuhan e della precipitosa, ipersospetta e innegabile chiusura del laboratorio di Fort Detrick, avvenuta nella seconda metà del luglio 2019.
(La Cina Rossa)
--------------------
Un team di ricerca internazionale ha recentemente pubblicato un documento prestampato in cui si afferma che i ricercatori hanno rilevato l’acido ribonucleico del nuovo coronavirus nei campioni raccolti nel settembre 2019 nell’ambito di un progetto di sorveglianza sul morbillo e altre malattie condotto in Italia; il che significa che il nuovo coronavirus potrebbe essersi diffuso nel nord Italia già nella tarda estate del 2019.
Ricercatori dell'Università di Milano e della Memorial University of Newfoundland (MUN) in Canada che hanno partecipato al progetto di ricerca, hanno affermato nella loro tesi che, poiché alcuni pazienti affetti da Covid-19 riportavano sulla loro pelle sintomi simili a quelli del morbillo, hanno deciso di selezionare per la loro ricerca dei campioni conservati in un laboratorio di monitoraggio per il morbillo e la rosolia in Lombardia; dopo aver studiato un totale di 435 tamponi orofaringei, campioni di urina e siero di 156 pazienti, hanno trovato prove molecolari di infezione da nuovo coronavirus in 13 di loro. Dato che il primo campione è stato raccolto il 12 settembre 2019, i ricercatori ipotizzano che il nuovo coronavirus possa essersi diffuso in Lombardia già alla fine dell’estate del 2019.
L'Italia ha segnalato il primo caso confermato del Covid-19 il 30 gennaio 2020, ma molti studi hanno dimostrato che il nuovo coronavirus potrebbe essersi diffuso in Italia già prima.