Petizione. Riaprite le indagini sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini!

1226
Petizione. Riaprite le indagini sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini!

 

Di seguito rilanciamo la petizione dell’Avvocato Stefano Maccioni per la riapertura delle indagini sulla morte di Pier Paolo Pasolini. Le celebrazioni per il centenario di Pasolini stanno volgendo alla conclusione, ma non finirà qui la battaglia per chiedere giustizia e verità sulla sua tragica morte. A 47 anni dalla morte di uno dei più grandi intellettuali che l’Italia abbia mai avuto non è più possibile accettare una verità di comodo, ovvero quella di Pasolini ucciso da un ragazzo di 17 che voleva difendersi dalle sue molestie.

Per firmare la petizione CLICCA QUI

Petizione

È un intellettuale libero, anticonformista, geniale Pier Paolo Pasolini. Ha il coraggio di rovesciare i tavoli del pensiero unico e ipocrita dell’Italia cupa degli anni ’70. Quella delle stragi, dei depistaggi, dell’anticomunismo atlantico, degli intrecci tra mafia e politica con la manovalanza criminale di neofascisti e neo-nascente Banda della Magliana. Uno scrittore che racconta gli ultimi e denuncia i carnefici. Le stragi di Piazza Fontana (1969), Piazza della Loggia (1974), Italicus (1974) seguono il drammatico inizio della strategia della tensione. Il 14 novembre 1974, sul Corriere della sera, Pasolini lancia il suo celebre “Io so”. Scrive: “(…) Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969. Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e Bologna dei primi mesi del 1974 (…). Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione come killer e sicari. Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli. Io so. Ma non ho le prove”.

Con le sue denunce Pasolini dimostra di essere in anticipo sulla Storia che, poi, purtroppo gli darà ragione. Ma lui non lo saprà mai perché la notte tra il 1° e 2 novembre 1975 viene barbaramente ucciso su una squallida spiaggia di Ostia, nella periferia romana.

Omicidio strano, pieno di punti oscuri. Un corpo martoriato da colpi contundenti e un assassino che non è sporco di sangue. Un Pasolini atletico che non riesce a difendersi dal suo esile killer. Un plantare destro ed una maglia verde trovate nella sua auto che non appartengono né a lui né al suo omicida. Più tracce di pneumatici sul luogo del delitto. Testimoni non ascoltati. Un delitto menzogna dato in pasto ad un Paese ampiamente bigotto e ad una classe dirigente pronta a svendere la propria dignità “a fin di bene”. Un’esecuzione efferata impunita. Tutto viene chiuso velocemente. Per chi semina bombe nelle piazze, sui treni e copre esecutori e mandanti, il gioco è fin troppo facile. Un’altra “operazione” da manuale. La fine di colui che sa viene spacciata come una morte squallida, quasi una storia da bar.

Nel Paese della verità postuma, trentaquattro anni dopo, però, iniziano ad emergere  alcuni pezzi di un puzzle intuito da molti. Pier Paolo Pasolini non è stato ucciso da un ragazzino di borgata, ma da più persone. Che lo hanno trascinato fuori dall’auto, bloccato e massacrato di botte. Un agguato, un’esecuzione.

Nel 2009 presentiamo un’istanza di riapertura delle indagini. L’esame del DNA sui reperti del delitto conferma la presenza di altre persone (almeno 3). Non solo. Raccogliamo elementi su molti dei protagonisti di quella vicenda. Come quelli sui legami criminali di uno dei testimoni degli ultimi istanti di vita di Pasolini, legato alla Banda della Magliana.  Prove nuove, importanti, ma il Tribunale di Roma decide di riaprire le indagini per poi archiviarle il 27 maggio 2015. Perché era gay, ieri. Perché è passato troppo tempo, oggi. Ma non è vero. Gli elementi per scoprire la verità sulla barbara esecuzione di uno dei più grandi intellettuali del ‘900 ci sono. Nero su bianco. Con nomi e cognomi. Con nuove prove acquisite con le attuali metodologie. E’ necessario compiere solo una semplice azione: continuare ad indagare. Ciò che non è mai stato fatto soprattutto in relazione al movente dell’omicidio. 

Nel mese di dicembre del 2022 la Commissione antimafia rende noto di aver sentito Maurizio Abbatino, ascolto già sollecitato da noi nel 2015 alla Autorità Giudiziaria, in merito anche all’omicidio di Pier Paolo Pasolini e lo stesso avrebbe dichiarato di aver effettuato il furto delle pizze del film Salò o le 120 giornate di Sodoma su commissione. In pratica Pasolini sarebbe stato “attirato” all’Idroscalo di Ostia per riottenere quelle pizze in cambio di denaro.

Si aprono nuovi ulteriori importanti scenari investigativi che necessariamente devono essere realizzati.

Per questo motivo ci appelliamo affinché - a 47 anni dall’omicidio di Pasolini -  la Magistratura disponga la riapertura delle indagini per  arrivare alla verità. Vogliamo sapere chi, come e perché è stato ucciso Pier Paolo Pasolini. Una risposta che pretende ogni cittadino, che sosterrà la nostra battaglia firmando questa nuova petizione, affermando con noi il principio che il tempo dell’oblio, dell’omertà, dell’esecuzione di Stato è finito e che Verità e Giustizia non sono una concessione, ma un diritto. Senza scadenza.

                                                                                    Avv. Stefano Maccioni

 

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese di Giuseppe Masala La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

La silenziosa disfatta dell'industria militare francese

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google di Francesco Santoianni I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

I no war secondo l'Intelligenza Artificiale di Google

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America? di Raffaella Milandri Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Da Delhi alle Americhe: Chi Sono i Nuovi Indiani d'America?

Papa "americano"? di Francesco Erspamer  Papa "americano"?

Papa "americano"?

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Lavoro e vita di Giuseppe Giannini Lavoro e vita

Lavoro e vita

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace di Michelangelo Severgnini Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

Sirri Süreyya Önder, la scomparsa di un grande uomo di pace

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti