Per l'Italia schiavista è tutta colpa del reddito di cittadinanza

1410
Per l'Italia schiavista è tutta colpa del reddito di cittadinanza

Sui giornali imperversano le denunce di imprenditori che lamentano di non trovare lavoratori per colpa del reddito di cittadinanza. I giovani soprattutto rifiuterebbero il lavoro e preferirebbero starsene a casa e percepire 500 euro al mese, questa è la media di quanto hanno effettivamente ricevuto i percettori del reddito.

A parte che queste denunce sono false al 90%, vediamo cosa c’è di vero nel 10%. Titolari di pizzerie famose protestano perché non trovano dipendenti. Sapete quante ore si lavora in un locale affermato che fa tanti affari? Almeno tra le 50 e le 60, nei periodi di festa anche di più. Sapete che fatica è fare il cameriere e lo sguattero, il cuoco ed il pizzaiolo? Le statistiche ci dicono che oggi questi lavori sono pesanti per la salute come quelli degli operai in fabbrica o nei cantieri. Dunque quanto dovrebbe essere pagato oggi un lavoratore della ristorazione per compensare minimamente orari e fatica? Diciamo almeno dai 1500 ai 2000 euro al mese in buste paga regolari, con contributi pensionistici e tutto il resto. Come funziona invece? Che chi lavora in ristoranti e pizzerie normalmente viene assunto con contratti part time di meno di venti ore a settimana per pochi euro all’ora. Quindi lo stipendio regolare del lavoratore finisce per essere inferiore ai 500 euro mensili del reddito di cittadinanza. Poi, per tutto il lavoro in più, quando va bene ci sono soldi in nero, spesso elargiti come elemosine che siano testimonianza della bontà dell’ imprenditore.

Se poi il trattamento non piace quella è la porta, i contratti precari permettono di licenziare anche con il blocco. Fuori c’è la fila dicevano gli imprenditori ai piantagrane che volevano qualche diritto. Ora il fatto che, grazie ad un reddito ancora insufficiente, fuori la fila sia un poco meno affollata fa impazzire di rabbia i padroni. Per questo vogliono eliminare assieme il blocco dei licenziamenti e il reddito di cittadinanza. Così le lavoratrici e i lavoratori con più di cinquant’anni, licenziati dalle fabbriche e gettati nella strada, insegneranno ai loro figli che non si rifiuta lo sfruttamento.

Al centro commerciale Elnos dell’Ikea a Brescia si offrono posti lavoro per le pulizie a 2 euro all’ora. Chi non è uno sfaticato questi posti li accetta, perché si deve lavorare per passione, non per vile danaro. Questo proclamano gli imprenditori. Questo dimostra anche la dichiarazione dei redditi dei ristoratori italiani, che denunciano un guadagno medio annuale inferiore a 15000 euro, meno di un’operaia tessile. I padroni di pizzerie che si lamentano perché non trovano lavoratori sono gente che rifiuta il guadagno, fan tutto per amore e pretendono lo stesso dai propri dipendenti.

Si deve essere disposti a lavorare con paghe da fame, per dare un disinteressato contributo al PIL e se questo non avviene come si vorrebbe, allora è tutta colpa del reddito di cittadinanza. Questo hanno affermato ultimamente Meloni e De Luca, questo proclama senza ricevere adeguate pernacchie quell’Italia che è impunitamente ottusa, reazionaria e schiavista.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Trump, Musk e le "primavere americane ed europee" di Giuseppe Masala Trump, Musk e le "primavere americane ed europee"

Trump, Musk e le "primavere americane ed europee"

Volkswagen, BMW e Cina: il 2025 inizia con importanti accordi   Una finestra aperta Volkswagen, BMW e Cina: il 2025 inizia con importanti accordi

Volkswagen, BMW e Cina: il 2025 inizia con importanti accordi

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo di Francesco Erspamer  Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Cecilia Sala, Abedini e le formiche internazionali di Paolo Desogus Cecilia Sala, Abedini e le formiche internazionali

Cecilia Sala, Abedini e le formiche internazionali

Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime di Geraldina Colotti Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime

Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

L'agenzia di stampa finanziata dall'UE e le "previsioni" di Baba Vanga di Francesco Santoianni L'agenzia di stampa finanziata dall'UE e le "previsioni" di Baba Vanga

L'agenzia di stampa finanziata dall'UE e le "previsioni" di Baba Vanga

Tu vuo’ fa’ il Nativo Americano di Raffaella Milandri Tu vuo’ fa’ il Nativo Americano

Tu vuo’ fa’ il Nativo Americano

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio di Marinella Mondaini Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Governo italiano: patrioti o globalisti? di Giuseppe Giannini Governo italiano: patrioti o globalisti?

Governo italiano: patrioti o globalisti?

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

710 GIORNI DI CROLLO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE SPIEGATI FACILE di Gilberto Trombetta 710 GIORNI DI CROLLO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE SPIEGATI FACILE

710 GIORNI DI CROLLO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE SPIEGATI FACILE

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione di Michelangelo Severgnini La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Il 2025 sarà l’anno della povertà di Giorgio Cremaschi Il 2025 sarà l’anno della povertà

Il 2025 sarà l’anno della povertà

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti