Non è tanto "sessismo" ma classismo e della peggior specie
Nello sproloquio sulla Meloni che ha conquistato l'attenzione (e che mi addolora per tanti motivi che non sto a precisare) la cosa che mi colpisce di più è l'accusa di "presunzione" per una parlamentare che ritiene di poter rivolgersi "alla pari" con Mario Draghi.
Siamo al di là del "sessismo", che pure indubbiamente esiste, e che fa il paio con tante uscite degli ultimi tempi contro il "bibitaro" o contro "l'avvocato civilista di Volturara Appula".
Qui c'è "classismo", nelle forme più ingenue, proprie di un ceto che ormai si sente ammesso nei salotti buoni della classe dirigente e accetta l'umile mansione di buttafuori al servizio dei potenti.