Marco Cosentino : "Il Covid non è curabile..."

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Marco Cosentino : "Il Covid non è curabile..."

Di Marco Cosentino*

 

IL COVID NON E' CURABILE.

Non è curabile da un sistema sanitario spolpato e ridotto all'osso in nome di un malinteso e strumentale efficientismo aziendalista.

Non con medici di base cui è permesso seguire 1500-2000 persone. Assistiti, li chiamano. Ma che assistenza ricevono 2000 persone da una persona sola?

E questo in regime ordinario. Perchè invece il covid è una malattia d'altri tempi, di quelli nei quali il medico stava al letto del paziente tenendogli il polso, ascoltato il respiro, osservando le mucose rosee o cianotiche.

Col covid non te la cavi con una ricetta di statine o antiipertensivi. Dieci pazienti col covid ti riempiono una giornata di 48 ore. Ha ragione il mio amico fraterno primario ospedaliero: le cure ci sono ma non c'è chi le possa dispensare e applicare.

Eppure sarebbe bastato volerlo, così come si è voluto militarizzre un apparato di vaccinazioni in serie, almeno due terzi delle quali, ai giovani e ai sani, non hanno alcun significato medico.

Non servono a nulla. Immagina due terzi dei medici oggi vaccinatori formati invece con un corso di aggiornamento di qualche decina di ore tenuto dai colleghi che hanno curato fin da subito il covid, che oggi detengono una esperienza pratica di inestimabile valore.

Immagina di metterli in cattedra, invece di sospenderli dagli albi. Immagina che su queste basi si formino le USCA, Unità di Soccorso e Cura Adomicilio (tutto attaccato, che ci sta bene e fa capire la vicinanza). Potresti dire che sono un sognatore, cantava il poeta, ma almeno i sogni ancora non si possono subordinare a un pass. Io non sono e non sarò mai un decisore politico, ma un giorno, per tre minuti, mi piacerebbe sedermi su una di quelle poltrone e capire che cosa impedisce a quella gente che sta nei governi e che si infila i calzoni una gamba alla volta come tutti di mettere in atto le scelte più ovvie, semplici e di buon senso.

Giusto per capire e magari mettermi l'animo in pace.

 

*Professore ordinario di Farmacologia all'Università Insubria

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