Maduro denuncia un "attacco fascista" alla centrale idroelettrica per sabotare le elezioni
Quattro turbine prese di mira per un blackout nazionale: il governo accusa gruppi fascisti e rafforza la sicurezza in vista del voto
Il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolás Maduro, ha denunciato un nuovo attacco alla Centrale Idroelettrica Simón Bolívar, avvenuto martedì, con l’obiettivo di interrompere il servizio elettrico e sabotare le elezioni legislative e regionali del 25 maggio. Maduro ha accusato "settori fascisti" di aver tentato di sabotare quattro turbine per causare un blackout nazionale e generare caos pre-elettorale, collegando l’episodio a un presunto piano per scatenare violenza urbana e destabilizzare il Paese.
Durante la presentazione del Piano Legislativo 2026-2031 del Gran Polo Patriottico Simón Bolívar, Maduro ha avvertito che il governo è pronto a contrastare ogni tentativo di destabilizzazione, esortando i cittadini a partecipare massicciamente al voto per "sconfiggere i responsabili". Ha inoltre sottolineato la collaborazione rafforzata tra civili, militari e polizia per garantire sicurezza durante la campagna elettorale e il giorno dei comizi.
Le accuse di sabotaggio elettrico si inseriscono in un contesto storico di denunce simili da parte del governo, specialmente in periodi elettorali. Il 25 maggio il Venezuela eleggerà i rappresentanti dell’Assemblea Nazionale, i governatori e i Consigli Legislativi statali.