Lula a Pechino: "Il rapporto tra Cina e Brasile sarà indistruttibile"
Dalla lotta alla povertà alle energie rinnovabili: come i due giganti vogliono ridefinire gli equilibri globali
“Il rapporto tra Cina e Brasile sarà indistruttibile, perché entrambi i Paesi hanno bisogno l’uno dell’altro. Collaborando, il Sud Globale otterrà un rispetto senza precedenti nel mondo”. Con queste parole, il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha aperto il Forum Economico Cina-Brasile a Pechino, durante la sua visita di Stato, dal 10 al 14 maggio. Questo sesto viaggio in Cina, il secondo dal 2023, sottolinea l’impegno di Brasilia nel rafforzare i legami con Pechino, non solo in ambito economico ma anche nella costruzione di un nuovo ordine globale più equo.
Potenzialità illimitate
Lula, accompagnato da una delegazione di ministri, governatori e imprenditori, ha evidenziato come la partnership bilaterale vada oltre gli interessi commerciali, abbracciando una visione comune: combattere la povertà e promuovere uno sviluppo sostenibile. “Non è un rapporto qualunque: entrambi i Paesi sono determinati a risolvere problemi che affliggono da tempo l’umanità”, ha dichiarato, ricordando i 800 milioni di cinesi e i 54 milioni di brasiliani liberati dalla povertà negli ultimi decenni.
Energia verde, infrastrutture e innovazione
Il presidente ha puntato i riflettori su settori strategici come le energie rinnovabili, le infrastrutture e la trasformazione digitale, esortando il Brasile a ridurre la dipendenza dall’export di materie prime. “Dobbiamo aumentare il valore aggiunto della nostra industria, investendo in educazione e formando ingegneri, matematici ed esperti di intelligenza artificiale. La Cina è un modello da seguire”, ha affermato. Non sono mancati gli accenni alla collaborazione accademica: “I giovani cinesi possono studiare in Brasile e viceversa. Imparare il cinese è difficile, ma lo è ancora di più costruire una Grande Muraglia”, ha scherzato Lula, celebrando la resilienza dei due popoli.
Multilateralismo
In un contesto globale segnato da tensioni commerciali e minacce tariffarie, Lula ha lanciato un appello al multilateralismo: “È ciò che ha garantito armonia dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il protezionismo potrebbe portare a nuovi conflitti”. Una posizione condivisa da Jorge Viana, amministratore delegato dell’Agenzia Brasiliana per la Promozione del Commercio e degli Investimenti, che ha parlato di un “momento storico”: “Le aziende cinesi hanno espresso intenzioni d’investimento per decine di miliardi di dollari in settori come l’energia pulita”.
Cooperazione
Marcio Elias Rosa, segretario esecutivo del Ministero dello Sviluppo brasiliano, ha sottolineato la complementarietà tra le tecnologie cinesi e le risorse naturali del Brasile: “La Cina può accelerare la nostra transizione ecologica, combinando innovazione e capitale a bassa emissione”. Con l’85% della matrice energetica brasiliana già basata su fonti rinnovabili, la cooperazione con Pechino potrebbe posizionare i due Paesi come leader della rivoluzione verde globale.
La visita di Lula, che ha incluso anche la partecipazione all’incontro ministeriale del Forum Cina-CELAC, ribadisce l’impegno comune nel contrastare le disuguaglianze e promuovere un sistema economico più inclusivo. Come ha concluso Elias Rosa: “Cina e Brasile non sono solo partner commerciali, ma alleati strategici. Insieme, possiamo costruire un futuro dove crescita e sostenibilità camminano di pari passo”.
In un mondo sempre più polarizzato, il dialogo tra Brasilia e Pechino si conferma un faro di cooperazione Sud-Sud, capace di influenzare gli equilibri globali.