L'incontro Trump-Xi e il soft power cinese
Il "soft power" secondo molti rappresenterebbe il tallone d'Achille della Cina popolare. Una mancanza che le impedirebbe di essere da ogni punto di vista una potenza globale.
Vero o meno, resta il fatto che a questo deficit di immagine si sopperisce con un certo successo ricorrendo all'arma economica, alla forte attrattività del proprio mercato interno: l'apertura alla partecipazione straniera dei servizi finanziari (sarà eliminato anche il limite del 20% della proprietà di una banca commerciale cinese o di una società di gestione del risparmio), insieme ad altri affari per circa 250 miliardi di dollari, placa la retorica anti-cinese della presidenza Trump, tanto che dall'incontro di Pechino non sono usciti i consueti peana su diritti umani e le solite accuse alla politica commerciale di Pechino.