L'esatto contrario della propaganda neoliberista, viva il governo spagnolo
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di Michele Blanco
La Spagna registra un risultato storico sul mercato del lavoro. Nel terzo trimestre del 2025 gli occupati hanno raggiunto 22,39 milioni, il livello più alto di sempre. Un traguardo che il governo di Pedro Sánchez attribuisce alle proprie politiche sul lavoro.
Anche la disoccupazione mostra segnali positivi: pur restando sopra il 10%, è scesa al livello più basso dall'inizio della crisi finanziaria del 2008.
Secondo Moncloa, la crescita è trainata da due pilastri: la riforma dei contratti, che ha reso più stabile l'occupazione, e la politica salariale centrata sul salario minimo. Oggi nove lavoratori su dieci hanno un contratto a tempo indeterminato, mentre il lavoro temporaneo è sceso sotto il 12%, riducendo la precarietà e migliorando la qualità dell'impiego.
Sul fronte dei salari, il salario minimo interprofessionale è passato da 735 euro nel 2018 a 1.184 euro su 14 mensilita. Il governo sostiene che questo aumento contribuisce a ridurre la disuguaglianza, rafforzare i consumi e sostenere la crescita economica. Inoltre, circa il 60% dei beneficiari del salario minimo sono donne, un dato che secondo l'esecutivo aiuta a ridurre il divario di genere.
La Moncloa sottolinea infine che la maggior parte della nuova occupazione proviene dal settore privato: dall'inizio della legislatura sarebbero stati creati oltre 4 milioni di posti di lavoro stabili, confermando un miglioramento sia in termini di quantita sia di qualita dell'occupazione.

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