L'Australia e la sua nuova strategia di difesa: una valutazione errata dell'Asia-Pacifico
In un momento in cui sembrava che i rapporti tra Cina e Australia stessero lentamente migliorando, l'Australia ha lanciato accuse di "coercizione" contro la Cina, come riporta il quotidiano cinese Global Times. Mercoledì, l'Australia ha presentato una nuova strategia di difesa, annunciando un incremento di circa 50 miliardi di dollari australiani (32 milioni di dollari USA) nelle spese militari per i prossimi dieci anni. La strategia ha evidenziato le "tattiche coercitive" della Cina, sottolineando il crescente rischio di conflitti regionali, in particolare nello Stretto di Taiwan e nel Mar Cinese Meridionale.
Secondo Pechino, la strategia di difesa australiana rappresenta una grave errata valutazione della situazione nell'Asia-Pacifico e dei reali intenti strategici della Cina. L'Australia, infatti, ha etichettato alcune azioni cinesi per difendere la propria sovranità nazionale come "tattiche coercitive", ignorando la storia e le norme internazionali.
Nonostante l'assenza di rancori storici o conflitti di interesse fondamentali tra i due paesi, l'Australia continua a percepire la Cina come una minaccia. L'obiettivo di Canberra di giocare un ruolo di potenza maggiore nel Pacifico del Sud la porta a enfatizzare la "minaccia cinese" per rafforzare la sua posizione strategica nella regione. Tuttavia, questa strategia potrebbe rivelarsi controproducente, poiché l'Australia rischia di sacrificare i propri interessi a favore dell'egemonia statunitense.
Chen Hong, direttore del Centro di Studi Australiani della East China Normal University, ha sottolineato come l'insicurezza e l'ansia dell'Australia siano alimentate dagli Stati Uniti, portando Canberra a esagerare le minacce cinesi. Inoltre, la recente decisione australiana di investire 11,1 miliardi di dollari australiani in una flotta navale "più grande e letale" evidenzia un cambiamento nella strategia militare, passando da una difensiva a una offensiva.
Ning Tuanhui, dell'Istituto Cinese di Studi Internazionali, ritiene che l'Australia abbia sviluppato un atteggiamento paranoico negli ultimi anni, esagerando le minacce eccessivamente e considerando la Cina come una potenziale fonte di rischio.
In realtà, l'allineamento dell'Australia con gli Stati Uniti contro la Cina potrebbe aumentare i rischi a lungo termine per il paese. La visita del Ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, in Australia a marzo, ha dimostrato la volontà di Pechino di migliorare le relazioni bilaterali.
Il continuo allarmismo dell'Australia verso la Cina sembra essere alimentato dalla politica, con alcuni esponenti politici che enfatizzano l'importanza delle relazioni con la Cina quando necessitano di sostegno economico, ma mostrano lealtà verso Washington quando è necessario.
In conclusione - afferma il quotidiano cinese - gran parte dell'ansia di sicurezza dell'Australia nei confronti della Cina sembra ingiustificata. Mentre può essere difficile per Canberra cambiare rapidamente questo atteggiamento, è fondamentale che il governo australiano eviti giudizi errati sulla Cina.