La (vera) genesi del conflitto in Ucraina (VIDEO)
di Loretta Napoleoni per l'AntiDiplomatico
La genesi del conflitto in Ucraina inizia nel 1989 con il crollo del muro di Berlino e la fine della guerra fredda.
Durante i negoziati per la riunificazione tedesca, tenutisi tra il 1989 e il 1990, ci furono dibattiti e discussioni sul futuro dell'Europa e sulla sua sicurezza. Alcuni funzionari occidentali fecero di principio per rassicurare l'Unione Sovietica che stava accettando la perdita del suo principale alleato, la DDR, la Germania dell'Est, ed il ritiro di trecentomila soldati.
Secondo i verbali americani e sovietici, il segretario di stato degli Stati Uniti, James Baker, in una famosa riunione con Gorbaciov tenutasi il 9 febbraio del 1990, disse che la zona NATO non si sarebbe estesa neanche di un pollice verso est. Ancora oggi gli Stati Uniti ribadiscono rassicurazioni si riferivano allo schieramento delle forze NATO oltre il confine della Germania dell'Est. Altri leader, ad esempio il cancelliere tedesco Helmut Kohl ed il ministro degli esteri Hans-Dietrich Genscher, fecero dichiarazioni simili sull'espansione della NATO verso est nel contesto tedesco, sempre per rassicurare Mosca.
Nel 1990 l'Unione Sovietica non si era ancora dissolta, succederà nel 1991. La narrativa ufficiale è che nel 1990 nessuno poteva prevedere che l'intero blocco sovietico si sarebbe dissolto e che paesi come Polonia o Cecoslovacchia, per esempio, avrebbero chiesto l'ingresso nella NATO.
Tuttavia, la fine della guerra fredda fu il colpo di grazia del regime sovietico e quindi era prevedibile che nel giro di poco tempo questo crollasse. Nei primi anni '90, l'assenza di un potere centrale stabile a Mosca e la gravissima situazione economico-sociale crearono un vuoto politico che permise l'espansione della NATO verso est, da parte appunto delle forze occidentali, alcun ostacolo. Nell'euforia della vittoria, l'Occidente ha creduto che la Russia si sarebbe smembrata e che l'occidentalizzazione dell'intero blocco sarebbe avvenuta facilmente senza grossi intoppi geopolitici dagli Urali fino a Vladivostok, con la NATO avente funzioni di punta di diamante del nuovo status quo politico.
Questo fu un gravissimo errore di superbia, che oggi è alla base della percezione russa di essere accerchiata dalla NATO. Errore che, come vedremo nei prossimi post, 2000, si sarebbe potuto rimediare o attutire attraverso l'azione di una diplomazia illuminata e lungimirante, che però né gli Stati Uniti né l'Europa riuscirono a produrre.

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