La natura surreale della Bce
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di Alessandro Volpi
La natura surreale della Bce. Con un'inflazione poco sopra il 2 per cento, e l'economia del'Eurozona in piena crisi, Madame Lagarde e i falchetti tedeschi hanno deciso di ridurre il costo del denaro al 3,65 che diventa 3,90 nei casi più complicati.
Dunque non un gran taglio, peraltro, limitato in termini reali, al netto degli adeguamenti tecnici, a 25 punti. Soprattutto, il tasso sui depositi, quello che remunera i depositi delle banche presso la Bce, rimane al 3,5%: quindi quale banca presterà avendo la certezza di un 3,5% garantito e potendo disporre della liquidità dei grandi fondi fondi per fare operazioni di acquisto.
Siamo quindi ancora in pieno regime restrittivo e non a caso l'ineffabile Lagarde definisce "formidabile" il Piano Draghi proprio perché non prevede un'azione espansiva della Bce, celebra la finanziarizzazione del risparmio e demolisce i debiti nazionali e la spesa pubblica ad essi connessa.
In poche parole, la fine dell'Europa.