Italia - Israele. “La partita della vergogna”
In occasione della partita di calcio Italia- Israele valevole per la qualificazione ai mondiali del 2026, la street artist Laika ha affisso un poster di fronte alla sede della Federazione italiano Giuoco Calcio, per denunciare la totale mancanza di sensibilità dei vertici calcistici nei confronti del genocidio nella Striscia di Gaza che l’occupazione israeliana sta perpetrando con più forza negli ultimi 2 anni, adottando, in pratica una soluzione finale per eliminare i palestinesi.
Scriva l’artista sul suo profilo Instagram: “Stasera si disputerà la partita della vergogna. Il calcio d’inizio segnerà ancora una volta l’ipocrisia del nostro governo e delle federazioni sportive nazionali e internazionali FIGC, UEFA e FIFA. Da una parte si punisce la Russia, dall’altra si accoglie Israele nonostante i crimini di guerra. È la conferma che i crimini sono tali solo quando non li compie l’Occidente”.
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Il calciatore ritratto con un fucile e un pallone sporco di sangue, ha la maglia numero 67, un riferimento ai 67mila palestinesi uccisi nel genocidio a Gaza.
L’artista ha spiegato che “l’uso della cultura calcistica come strumento di propaganda e oppressione da parte dei soldati israeliani nel genocidio in corso a Gaza e nei territori occupati, soggetti a un regime di apartheid. A Gaza in due anni sono stati uccisi 67.000 palestinesi: l’equivalente di uno Stadio Olimpico pieno di uomini, donne e bambini. Tutti morti, e il numero continua a crescere. Il cessate il fuoco non cancella la devastazione e gli orrori commessi".
Nella parte finale del suo post, Laika ha lanciato un messaggio ai calciatori della nazionale:
“Vi auguro di giocare in uno stadio vuoto. Perché quella di stasera sarà una partita macchiata di sangue. Davanti a voi ci saranno undici sostenitori del genocidio più documentato della storia, e dietro di voi istituzioni sportive e politiche che ne sono complici. Chi tifa per la giustizia e i diritti umani sarà in piazza, non allo stadio. Alle 17:30, in Piazza della Repubblica, al fianco del popolo palestinese, per denunciare il genocidio, l’imperialismo occidentale e il sistema di apartheid. Il cessate il fuoco non cancella la devastazione e gli orrori commessi".