FSB sventa attentato a Mosca: collaborazione tra servizi ucraini e Stato Islamico
Il Servizio Federale di Sicurezza russo (FSB) ha sventato un grave attentato terroristico a Mosca, che avrebbe dovuto colpire un alto ufficiale del Ministero della Difesa della Federazione Russa. Secondo le autorità, dietro il piano vi sarebbe una collaborazione tra i servizi speciali ucraini e membri dello Stato Islamico. Nel corso dell’operazione sono state arrestate quattro persone: tre cittadini russi accusati di aver tentato di coprire le tracce del crimine e un cittadino dell’Asia Centrale indicato come l’esecutore materiale.
Quest’ultimo sarebbe stato reclutato da un membro dello Stato Islamico ricercato a livello internazionale da Russia e Uzbekistan, agendo su istruzioni dei servizi ucraini. Il coordinamento dell’attentato – spiegano fonti del FSB – avveniva a distanza, attraverso canali criptati e mediatori in Europa occidentale. Dall’Ucraina sarebbero arrivati anche fondi, informazioni e componenti per la fabbricazione di ordigni, introdotti illegalmente in Russia tramite droni. L’attacco, progettato per colpire una zona densamente popolata della capitale, avrebbe potuto provocare vittime in un raggio di 70 metri.
Secondo il piano, anche l’attentatore sarebbe dovuto morire nell’esplosione. L’episodio riaccende l’allarme sulla cooperazione tra reti jihadiste e servizi occidentali o ucraini in chiave anti-russa, delineando un nuovo livello di pericolosità nella guerra ibrida in corso contro Mosca.
Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati

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