Istruitevi, agitatevi e organizzatevi!

3346
Istruitevi, agitatevi e organizzatevi!

 

di Francesco Erspamer*

 

L’ubriacatura di individualismo ed esibizionismo anti-politico che per trent’anni ha consentito, se non alimentato, la deriva neoliberista nelle sue accezioni tecnocratica e «woke», deve finire. Benché l’onda lunga del qualunquismo non si sia ancora arrestata, si avvertono segnali di un bisogno di valori condivisi, sociali, collettivi, e di istituzioni in grado di garantirli. Ossia cresce il bisogno di politica e del suo effetto, la cultura. Che è la ragione per cui i poteri forti, allarmati, hanno incaricato i loro giornalisti e intellettuali di insistere quotidianamente sulla inevitabilità della post-politica e della post-cultura, più frequentemente chiamata multiculturalismo. (Tutti i «post-» sono profezie inventate nella speranza che si autoavverino, come fa la pubblicità, e tutti i «multi-» sono tentativi di ridurre la straordinaria diversità del mondo a un ben definito numero di alternative, quelle gradite e spacciate dalle multinazionali, identiche ovunque).

Per fare politica, però, serve competenza. Il successo del neoliberismo è che ha sdoganato l’improvvisazione, l’impreparazione, l’approssimazione: non solo per permettere ai suoi imbecilli di fare soldi e carriera, anche per rendere inoffensiva l’eventuale opposizione. Vecchia strategia: più la gente è superficiale e ignorante, più è egoista, meno rischi ci sono per i troppo ricchi e i loro regimi.

Occorre fare nostro il motto della rivista fondata e diretta cento anni fa dal giovane Gramsci, l’«Ordine Nuovo»: «Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza».

Studiare e prepararsi, poi impegnarsi attivamente; infine organizzarsi politicamente: tre fasi tutte indispensabili, tutte molto deboli nell’Italia e nel mondo di oggi. Soprattutto la prima, che è anche propedeutica, la condizione che permette le altre due.

 

*Post Facebook del 28 settembre 2025

Francesco Erspamer

Francesco Erspamer

 

Professore di studi italiani e romanzi a Harvard; in precedenza ha insegnato alla II Università di Roma e alla New York University, e come visiting professor alla Arizona State University, alla University of Toronto, a UCLA, a Johns Hopkins e a McGill

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Ucraina: avanti, verso l'impossibile pace di Giuseppe Masala Ucraina: avanti, verso l'impossibile pace

Ucraina: avanti, verso l'impossibile pace

Libia, la propaganda Ong a "Presa Diretta" di Michelangelo Severgnini Libia, la propaganda Ong a "Presa Diretta"

Libia, la propaganda Ong a "Presa Diretta"

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo di Francesco Erspamer  Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici di Paolo Desogus La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Come la Grecia di Michele Blanco Come la Grecia

Come la Grecia

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti