Israele: convivere con il virus. Merkel: vaccino non obbligatorio. Perché si parla solo di Francia?

15612
Israele: convivere con il virus. Merkel: vaccino non obbligatorio. Perché si parla solo di Francia?

Quando tutti i TG italiani aprono con la notizia dell'annuncio di Macron a reti unificate delle restrizioni in Francia, dove non si potrà più entrare in un centro commerciale o in un bar senza passaporto sanitario, la domanda che sorge spontanea è: perché si parla solo della Francia?

Perché improvvisamente proprio la Francia sembra diventata in Italia il modello da seguire, se, in un anno e mezzo di pandemia, la sorella Mariannina non è mai stata esempio di oculata gestione sanitaria e socioeconomica?

Allora cerchiamo di capire come, invece, si stanno "muovendo" gli altri Stati europei, in primis la Germania.

La Germania non renderà obbligatorio il vaccino.

La stessa cancelliera  Merkel ha dichiarato, nel corso della conferenza stampa, in risposta alle domande dei giornalisti, sulle misure adottate dal presidente francese Macron: "Penso che possiamo guadagnarci fiducia pubblicizzando il vaccino e lasciando anche che il maggior numero possibile di persone nella popolazione (...) diventino esse stesse ambasciatori del vaccino in base alla propria esperienza".

La cancelleria tedesca si è limitata a dare raccomandazioni per responsabilizzare la popolazione.

Il Tg1 delle 20 di ieri sera ha accennato, en passant, dopo aver parlato a lungo di Macron e della corsa ai vaccini in Francia ("20.000 prenotazioni al minuto", ripetono tutti da ieri sera), al fatto che la Merkel è sotto elezioni, quindi per il consenso non può adottare misure impopolari....

Quindi, secondo questa logica, che certamente sarà filo conduttore del mainstream, i governi che non limiteranno i diritti costituzionali sono spinti da calcoli elettorali, mentre chi aumenterà la sospensione della libertà se ne frega del consenso.

A pensarci bene, non è proprio peregrina questa narrazione: viene il sospetto che le misure impopolari si possano più facilmente adottare solo in assenza di democrazia rappresentativa parlamentare....

È sfuggita alla nostra attenta stampa la notizia che molti Stati anche europei hanno già scelto o adotteranno come criterio di valutazione non tanto l'incidenza dei contagi, (alcuni Stati già conteggiano solo quelli sintomatici), ma l'occupazione delle terapie intensive...

Ma anche il modello Israele è sparito dalla narrazione quotidiana dell'istituto Luce 4.0.

Perché?

Perché nonostante la vaccinazione Israele è in difficoltà per le varianti?

O perché da Israele stanno uscendo i primi studi sugli effetti collaterali avversi correlati al vaccino?

Oppure perché Israele si sta preparando ad un approccio simile a quello ipotizzato da Boris Johnson in Gran Bretagna, cioè di convivenza con il virus?

Gli israeliani, come da programma, hanno smesso da un mese di indossare mascherine e hanno abbandonato tutte le regole di distanziamento sociale. 

Nonostante la variante Delta e qualche rallentamento nella road map, il primo ministro Naftali Bennett, nell'ambito di quella che definisce una politica di "soppressione morbida", vuole che gli israeliani imparino a convivere con il virus, il che implica il minor numero di restrizioni possibili evitando un quarto blocco nazionale che potrebbe nuocere ulteriormente all'economia. Bennett conta su una consistente riduzione di cittadini che presenteranno sintomi gravi, nonostante le varianti.

"L'attuazione della strategia comporterà l'assunzione di alcuni rischi, ma nella considerazione generale, compresi i fattori economici, questo è l'equilibrio necessario", ha affermato Bennett la scorsa settimana. (Fonte: Reuters).

Perché si parla solo di Francia e Macron?

Agata Iacono

Agata Iacono

Sociologa e antropologa

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Ventotene e dintorni di Alessandro Mariani Ventotene e dintorni

Ventotene e dintorni

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri di Loretta Napoleoni La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

La nuova "dissidenza" che indossa orologi svizzeri

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano" di Giuseppe Masala Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

Il Poker delle monete è allo “stallo messicano"

Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione» di Francesco Erspamer  Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione»

Il fraintendimento più profondo sulla parola «liberazione»

Il 25 aprile e la sovranità di Paolo Desogus Il 25 aprile e la sovranità

Il 25 aprile e la sovranità

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa di Geraldina Colotti L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

L'Ecuador verso l'abisso. Contro tutti i pronostici vince Noboa

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest? di Francesco Santoianni Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

Missile sulla chiesa di Sumy: cui prodest?

La nuova Bucha di Zelensky di Marinella Mondaini La nuova Bucha di Zelensky

La nuova Bucha di Zelensky

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza di Giuseppe Giannini La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

La repressione dello Stato dietro al Decreto Sicurezza

Le nozze tra Meloni e Erdogan che non piacciono a (quasi) nessuno di Michelangelo Severgnini Le nozze tra Meloni e Erdogan che non piacciono a (quasi) nessuno

Le nozze tra Meloni e Erdogan che non piacciono a (quasi) nessuno

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Un sistema da salari da fame che va rovesciato di Giorgio Cremaschi Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Un sistema da salari da fame che va rovesciato

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti