Il salto tecnologico in Cina e la lotta di classe in Germania...
di Pasquale Cicalese
Oggi in prima pagina su Il sole 24 ore la notizia che la Cina è diventata la prima produttrice al mondo di auto (30 miliioni), superando anche il Giappone nell'export (4,9 milioni contro 4.3).
Inoltre le auto cinesi hanno sostituito le auto occidentali nel mercato russo.
Si completa così un percorso di industrializzazione ad alta qualità iniziato con la Legge sul Lavoro del 2008 (plusvalore relativo) di cui parlo in Piano contro mercato.
Ieri la notizia su China Daily che il Consiglio di Stato, per aiutate imprese pubbliche e private nella tempesta del mercato mondiale, caratterizzato da conflitti bellici, da chiusure e boicottaggi, uniformerà e semplificherà tutte le normative concernenti il mondo degli affari per unire mercato mondiale e mercato interno: chi ha problemi sul mercato mondiale verrà aiutato a trovare sbocchi nel mercato interno, medesima cosa al contrario. Tutto all'insegna, secondo China Daily, dell"alta qualità".
Il salto tecnologico schumpeteriano si sta realizzando e l'apporto del capitale industriale, come fonte di valore, si allarga. Non allarmatevi di diminuzioni di tassi di investimenti (in questi decenni ne hanno fatto fin troppo) o del mercato immobiliare (la Pboc sta lavorando da mesi per risolverlo). La Cina ora si preoccupa del benessere della sua popolazione, a partire da anziani e bambini. Le cure mediche saranno ampliate (si aspetta ancora la Riforma Sanitaria sul modello nostro del 1978), l'istruzione sempre piu' potenziata.
Ora, permettetemi, mi fa ridere che la Commissione Europea affidi a Draghi le leve per la competitività dell'industria europea. Ormai è andata. Forse in Germania se ne stanno rendendo conto, da qui le lotte di classe, e in futuro potrebbe esserci una svolta verso il plusvalore relativo (le armi di risorse finanziarie ce l'hanno, se non altro l'eccedenza delle partite correnti, grazie ad euro debole, di questi decenni). Non in Italia, dove la "crescita", "glorificata" rispetto agli altri partner europei, nel 2023 è dettata solo dal "turismo", spesa giornaliera da 35 euro al giorno. La miseria della classe dominante italiana, serva degli anglosassoni, degli israeliani e della Commissione, si rivela nella pagina di oggi de Il sole 24 ore. L'Ilva sta andando in malora, la produzione industriale, da ottobre, è in caduta, e il Mar Rosso era di là da venire. In piu', se ci mettiamo alti tassi di interesse e la stroncatura della spesa pubblica, per rispettare Maastricht, il panorama è completo. Signori, la merce non è scomparsa, semplicemente sta in Asia. Signori, la classe lavoratrice non è scomparsa, semplicemente sta in Asia.