Il crac di Credit Suiss e il "racconto" a cui non crede più nessuno

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Il crac di Credit Suiss e il "racconto" a cui non crede più nessuno

 
Il tonfo di Credit Suisse sarebbe, a quanto si legge, il risultato di un cedimento al "lato oscuro" della finanza globale. Nella sostanza ci vorrebbero spiegare che esiste, invece, un lato benevolo della stessa, con regole morali ben precise attenendosi alle quali non ci sarebbero tonfi inattesi: tutto sarebbe comprensibile con la precisione di una legge della Fisica.

È il racconto di un capitalismo perbene che, peccato per loro e per noi, non esiste. L'unica regola certa del suo funzionamento è quella della più completa irrazionalità. Lo dimostra il fatto che la banca californiana Svb pochi giorni prima del crash era inserita nella lista delle migliori banche compilata da Forbes.

Non ci sono regole, non v'é distinzione tra buona e cattiva finanza, ma solo l'imperscrutabile irrazionalità di un caos al quale ci si è affidati come fosse ormai parte del nostro mondo naturale.

Diego Bertozzi

Diego Bertozzi

Laureato in Scienze Politiche all'Università degli Studi di Milano e in Filosofia e Scienze filosofiche all'Università degli Studi di Verona, si occupa da tempo di storia del movimento operaio e di Cina. Ha pubblicato per Diarkos  "La nuova via della seta. Il mondo che cambia e il ruolo dell'Italia nella Belt and Road Initiative" (2019)
 
 
 

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