Halloween e il fascismo
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di Francesco Erspamer
Il fascismo, scrisse Benedetto Croce, fu una parentesi nella storia d’Italia: una malattia morale ma non mortale. A meno che non si consideri fascista tutto ciò che non piace ai neoliberisti e ai «woke», inclusi lo stato, la religione, la famiglia, la tradizione, la disciplina, il senso di appartenenza a un popolo e a una comunità (a tanti popoli e a tante comunità, diverse fra loro).
È l’eredità di un altro ventennio che sta uccidendo il nostro paese perché purtroppo ne è diventato l’autobiografia: parlo del berlusconismo. Anche chi lo detestava ha passivamente accettato, ma più spesso attivamente accolto, il suo modello di società e, persino più importanti, i suoi paradigmi esistenziali e conoscitivi, che poi non sono altro (Berlusconi era furbo, non intelligente) che quelli statunitensi. Parlo dell’IA (acronimo che per chiarezza io interpreto come Intelligenza Americana), che ai suoi tempi ancora non c’era ma che si sta imponendo per via della mentalità piattamente utilitarista ed edonista della gente, effetto diretto del berlusconismo anche fra i giovani e giovanissimi. Così come la mobilità compulsiva, la superficialità ostentata, il culto del nuovo benché fine a se stesso.
Halloween per esempio. Una significativa percentuale di italiani vuole solo intrattenimento, consumismo e tanti soldi, non importa da dove arrivino e quali siano le conseguenze; e non solo fra i forzisti e i leghisti. Meglio rendersene conto in fretta e prepararsi all'inevitabile scontro frontale: perché la politica è possibile solo quando c'è una polis, ossia una condivisione di valori costitutivi, e in assenza della polis e della politica ci può solo essere decadenza e poi guerra civile.
*Post Facebook del 31 ottobre 2025

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