Global Times - La politica più aggressiva di Bruxelles merita una risposta
Il pacchetto europeo, noto come European Economic Security Package, prevede una maggiore vigilanza sugli investimenti esteri e controlli più coordinati sulle esportazioni e sulle tecnologie, con la strategia di ridurre la dipendenza economica dalla Cina. Pur senza citare esplicitamente la Cina, il piano evidenzia la "de-risking", una strategia volta a ridurre la dipendenza economica dalla Cina. La risposta della Cina è stata un appello all'UE affinché rispetti le norme del libero scambio e eviti politiche anti-globalizzazione, scrive il quotidiano Global Times.
Il piano ha sollevato preoccupazioni diffuse tra le imprese cinesi, in particolare quelle rappresentate dalla China Chamber of Commerce to the EU (CCCEU), che ha monitorato da vicino lo sviluppo della strategia di sicurezza economica dell'UE. Secondo la CCCEU, il 52% delle imprese cinesi è preoccupato per lo screening degli investimenti esteri dell'UE, mentre il 47% è preoccupato per gli effetti possibili della "European Economic Security Strategy".
Il segretario generale della CCCEU, Fang Dongkui, ha sottolineato che, sebbene il pacchetto debba ancora passare attraverso la deliberazione dell'UE, evidenzia la tendenza "orientata verso l'interno" dell'UE a causa della lenta ripresa economica e della crescita stagnante nell'Eurozona e nell'UE.
Gli esperti ritengono che, anche se l'impatto esatto del piano sulla sicurezza economica dell'UE resta da vedere, esso rappresenta una nuova sfida per i legami tra Cina e UE, già sotto pressione a causa del tono aggressivo dell'UE nei confronti della Cina. Cui Hongjian, un professore con l'Academy of Regional and Global Governance presso la Beijing Foreign Studies University, ha dichiarato al Global Times che, nonostante le speranze di un miglioramento delle relazioni Cina-UE quest'anno, le barriere artificiali dell'UE rendono difficile tale miglioramento.
Infine, gli esperti sottolineano la necessità di un riequilibrio nelle relazioni tra Cina e UE, mantenendo la stabilità complessiva, ma anche formulando risposte pratiche all'aggressione dell'UE su alcuni fronti e questioni specifiche.