Gli italiani ricchi e la cifra (shock) trasferita nei paradisi fiscali (Paris School of Economics)
di Alessandro Volpi
Una lotta che dovrebbe essere identitaria. Secondo gli ultimi dati forniti dalla Paris School of Economics, gli italiani più ricchi hanno trasferito nei paradisi fiscali 196,5 miliardi di euro.
Di questa cifra, 181 miliardi sono depositati in conti correnti delle banche con sede in giurisdizioni offshore e in prodotti finanziari di fondi sempre con sede in paradisi fiscali. Si tratta di risorse che, anche quando sono trasferite in maniera legittima utilizzando i tanti paradisi fiscali consentiti, sottraggono al fisco del nostro paese cifre decisive. Per una stima complessiva del gettito sottratto alla comunità bisognerebbe poi aggiungere la mole di miliardi utilizzata per comprare opere d'arte, oro, gioielli, auto di lusso, yacht e jet privati su cui non si opera un prelievo perché acquistati di nuovo utilizzando paradisi fiscali o non dichiarati.
Ma la partita delle risorse sottratte non finisce qui dal momento che esistono circa 150 miliardi di euro cash conservati presso cassette di sicurezza. Se mettiamo insieme tutti questi numeri arriviamo a oltre 400 miliardi di euro che una percentuale limitatissima della popolazione italiana sottrae al fisco del nostro paese; quella stessa percentuale che però beneficia del diritto universale all'assistenza sanitaria pubblica, soprattutto in casi di emergenza, pagata da lavoratori con redditi infinitamente inferiori.
Penso che questo non dovrebbe essere più accettabile e che servirebbe appunto una battaglia identitaria, fondata su una visione culturale dell'essere comunità, su norme diverse, in maniera radicale, da quelle attuali e su controlli veri, certamente possibili perché stiamo parlando di poco più dell'uno per cento della popolazione. Buon anno.