Dagli attacchi di ansia alla sindrome di Hikikomori: le conseguenze psicologiche sugli studenti aumentano
Con il nuovo DPCM tutte le scuole resteranno chiuse nelle zone rosse e nelle aree ad alto rischio, qualora si dovessero superare i duecentocinquanta contagi ogni centomila abitanti.
Ma in diverse parti d’Italia sono già partite le proteste dal movimento “Priorità alla scuola”, finalizzate a difendere il diritto allo studio per gli studenti, ma anche a mantenere i tracciamenti di cui gli istituti scolastici sono roccaforte sul territorio.
Tra i motivi delle proteste vi è inoltre il mancato rinnovo dei congedi parentali straordinari per la pandemia, la cui assenza sta mettendo le famiglie nella condizione di dovere richiedere ferie o permessi non retribuiti.
Altro aspetto riguarda l’emergenza delle problematiche psichiche tra i più giovani che in molte aree, da quasi dodici mesi, tra lockdown e didattica a distanza, vivono reclusi nelle proprie abitazioni.
L’Istituto Superiore della Sanità ha rilevato un’incidenza di focolai nelle scuole pari al 2%, non ne ha mai suggerito la chiusura, eppure gli Istituti Scolastici, dall’emergenza pandemica, sono sempre tra i primi a essere blindati.
Anziché testare, tracciare, curare, investire cospicuamente nel settore sanitario e informare al meglio sulla necessità di essere ligi alle misure di prevenzione, si è scelta la strada delle misure più restrittive e quella del terrorismo mediatico.
Secondo il movimento “Priorità alla scuola”, gli Istituti Scolastici andrebbero mantenuti aperti, ma in sicurezza, ricorrendo alla didattica a distanza solo nei casi di emergenza più grave.
La chiusura prolungata ha provocato infatti tra i più giovani, dall’inizio del lockdown, un aumento delle sindromi ansioso-depressive, del consumo di alcol e l’amplificazione di problematiche psichiche per cui attualmente molti giovani con vissuti di alienazione e solitudine faticano sempre più a uscire dalle proprie abitazioni.
Aumentano dunque la dipendenza da internet e fenomeni come quelli legati alla sindrome di Hikikomori.
Occorre prestare attenzione a queste problematiche perché il diritto alla salute fisica va garantito ma, come clinico, in scienza e coscienza ho il dovere di lanciare l’allarme su problematiche altrettanto gravi legate al venir meno della tutela del diritto alla salute psichica.
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Il mio intervento sull'emergenza del disagio psichico tra i più giovani dopo un anno di lockdown e didattica a distanza.
Seguono interventi di docenti, insegnanti e studenti durante il sit-in di oggi presso la Regione Marche organizzato da Priorità alla Scuola - Comitato Marche.