“Cercare l’impatto, non la mera sopravvivenza”: lettere da Gaza
di Michelangelo Severgnini
Quest’oggi ho ricevuto un messaggio da Gaza che vorrei scolpito nella pietra. L’ha inviato uno dei tanti ragazzi con cui da diverso tempo siamo in contatto Rabi Bouallegue ed io. Giovani ragazzi e ragazze a Gaza, intorno ai vent’anni, qualcuno minorenne.
E’ grazie a loro, alla loro intraprendenza se in quest’ultimo mese abbiamo potuto raccogliere 14.220 da 274 donazioni, 13.180 euro di questi già inviati e ritirati a Gaza. Abbiamo chiamato la campagna “Apocalisse Gaza”.
Da un mese alcune centinaia di persone a Gaza trovano il conforto di un po’ di soldi per far fronte ai prezzi esorbitanti dei beni di primo consumo e sfamare le loro famiglie senza rischiare di essere ammazzati da proiettili israeliani nei punti di distribuzione degli aiuti.
Da questa esperienza sta nascendo un film in progress grazie ai video girati con i telefonini dai nostri contatti nella Striscia di Gaza.
Per ora abbiamo pubblicato due mini documentari sul canale YouTube dell’Antidiplomatico:
”Una giornata a Gaza" (18', 2025)
"Pentoloni per Gaza" (9', 2025)
Ma come riferivo in apertura, vorrei riportare la conversazione avuta con uno di questi ragazzi questa mattina, uno dei protagonisti di questa resistenza che sta animando l’impresa eroica della popolazione di Gaza.
M: Spero di poterti inviare altri soldi oggi.
A: Ok, grazie. La gente dice che siamo mendicanti.
M: No, ci si nutre solo finché non si trova il modo di rovesciare la situazione.
A: Apprezzo la tua intenzione, ma la situazione non cade da sola. Quello che ci sta accadendo è troppo grande per essere affrontato solo con il silenzio e la fame. Persevereremo, sì, ma la perseveranza da sola non basta... Dobbiamo cercare l'impatto, non la mera sopravvivenza.
M: Queste parole sono oro.
A: Le persone mi implorano, dicendo: "Fai un piano per noi. Sono cinque giorni che non mangiamo". Non so cosa dire loro perché i soldi non bastano. Stiamo cadendo a terra per la fame. Ieri un vecchio è caduto a terra. Sono andato ad aiutarlo ad alzarsi. Gli ho chiesto perché fosse caduto a terra. Mi ha detto: "Non mangia da sei giorni e io ho sette figli". Ho pianto, ma non ho fatto nulla per lui perché non ho nulla in casa. Non ho soldi per comprargli nemmeno un chilo di farina.
I soldi continueranno ad arrivare grazie alla coscienza dei tanti donatori, in attesa di un impatto che non sia solo mera sopravvivenza.
Per donazioni: https://paypal.me/