Caso Skripal: un nuovo strampalato capitolo di quella che è diventata un’epopea

6223
Caso Skripal: un nuovo strampalato capitolo di quella che è diventata un’epopea

 

Più che un ennesimo colpo di scena, l’identificazione dei due russi “responsabili dell’avvelenamento di Sergei e Julia Skripal” annunciata in parlamento da Theresa May diventa un nuovo strampalato capitolo di quella che è diventata un’epopea - La saga del Novichock - che, oltre alla sfrenata inventiva del governo inglese, si direbbe celebri la dabbenaggine della quasi totalità dei giornalisti main stream i quali continuano a non porsi ovvie domande.


"Sono arrivati all'aeroporto di Gatwick alle 15 di venerdì 2 marzo, dopo aver preso il volo Su2588 proveniente da Mosca. Hanno raggiunto la stazione di Victoria in treno e poi quella di Waterloo prima di andare a City Stay Hotel situato su Bow Road, Londra est. Lì hanno trascorso la notte di venerdì e sabato e sono state trovate tracce di Novitchok nella loro camera d'hotel" ha dichiarato Theresa May.


Ma come? Due agenti russi impegnati in una missione segretissima, atterrano all’aeroporto di Londra (dove, come tutti i passeggeri, potrebbero essere sottoposti a minuziosi controlli) partendo proprio da Mosca? E vanno a dormire insieme nello stesso albergo? Non aveva il servizio segreto russo a Londra uno straccio di covo dove i due avrebbero potuto dormire senza farsi fotocopiare i documenti di identità? E neanche un’auto, per evitare che i due venissero immortalati dalle telecamere delle stazioni ferroviarie? E le “tracce di Novitchok nella loro camera d'hotel”? E perché mai, dopo sette mesi, ci sarebbero ancora tracce di questa sostanza? Che hanno fatto i due? Hanno spruzzato nella loro camera d’albergo un po’ di Novitchok, così, tanto per vedere che succedeva? O l’hanno travasato in un qualche altro contenitore - facendo sbadatamente cadere qualche goccia - avendo dimenticato parte delle attrezzature a Mosca?


E, poi, come avrebbero avvelenato gli Skripal? Le autorità inglesi, finora, hanno fornito ben tre, strampalate, ricostruzioni dell’attentato. Ora viene riesumata quella del Novitchok cosparso sulla maniglia del portone della villetta degli Skripal. Ma non è questa l’unica assurdità che costella le “indagini” delle autorità inglesi (tra l’altro così accurate da non notare nemmeno la presenza del gatto di Julia Skripal, così morto di fame). Ce ne sono ben altre. Intanto, perché mai i servizi segreti russi, con tutti i metodi per ammazzare che conoscono, avrebbero scelto proprio una sostanza che avrebbe ricondotto ad essi? E perché dopo il Novitchok, “cento volte più micidiale del Sarin”, gli Skripal non sono morti? E perché mai i russi avrebbero dovuto colpire una spia che avevano liberato otto anni prima?


Ma dicevamo delle strampalate ricostruzioni dell’attentato annunciate dalle autorità inglesi.


A marzo, pur di accusare i russi, ci avevano raccontato che il Novitchok era stato spruzzato nella valigia di Julia Skripal prima che questa si imbarcasse da Mosca per Londra; si, ma come mai, almeno quattro ore dopo aver indossato i vestiti “avvelenati”, Julia si è accasciata contemporaneamente con il padre sulla panchina? Due mesi dopo, nuova ricostruzione: il Novitchok è stato spruzzato sulla maniglia del portone della villetta degli Skripal: si ma perché mai due persone, per uscire di casa, dovrebbero afferrare entrambi la maniglia del portone? A Luglio, nuova versione: a colpire gli Skripal, con uno spray, direttamente sulla panchina, sono stati sei russi (che, ovviamente, non sono stati uccisi dal Novitchok “cento volte più micidiale del Sarin”); lo attestano “registrazioni di telecamere a circuito chiuso, installate nei pressi della panchina” che non sono mai state mostrate.


E tutto questo mentre uscivano fuori vere notizie davvero clamorose, come gli esperimenti compiuti, anni prima, sull’ignara popolazione di Salisbury dai militari del vicino Centro armi chimiche di Porton Down o la scoperta che contenitori atti a contenere Novitchok erano stati brevettati, anni prima, negli USA o la strana morte per “avvelenamento da Novitchok” di Dawn Sturgess (unita alla “resurrezione” di Julia Skripal e alla davvero sbalorditiva dichiarazione del Direttore del Centro di di Porton Down) che lasciavano intravedere come dietro l’attentato agli Skripal potesse esserci un nuovo caso Bruce Edwards Ivins: il biologo del Centro armi biologiche di Fort Detrick (USA) responsabile, nel 2001, degli attentati con buste piene di antrace.


Caso Skripal: una storia tutta ancora da scoprire? Crediamo di si. Magari con una seria inchiesta condotta da una imparziale e autorevole commissione internazionale, così come hanno chiesto le autorità russe. Anche se c’è chi ha già la verità in tasca. Ad esempio l’ineffabile Gianni Riotta – membro del “Gruppo alto livello per la lotta alle fake news” costituito dall’Unione Europea, scoperto a diffondere fake news contro Russia - che su Twitter inneggia all’identificazione dei due russi, maledicendo “Le grandi firme negazioniste filo Mosca che fanno carriera”. O i “giornalisti” di Sky-News che, proprio mentre stiamo scrivendo questo articolo “spiegano” che Dawn Sturgess è morta perché si era spruzzata sulla pelle, credendolo un profumo, il contenuto di una boccettina; il suo compagno Charlie Rowley, invece, è sopravvissuto perché “se ne era spruzzato un po’ di meno”. Novitchok: cento volte più micidiale del Sarin.

 

Francesco Santoianni

 

 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Il topo da laboratorio del futuro dell'UE di Loretta Napoleoni Il topo da laboratorio del futuro dell'UE

Il topo da laboratorio del futuro dell'UE

Chi vince e chi perde la mortale partita europea di Giuseppe Masala Chi vince e chi perde la mortale partita europea

Chi vince e chi perde la mortale partita europea

Una piazza oceanica a Tripoli contro le Nazioni Unite di Michelangelo Severgnini Una piazza oceanica a Tripoli contro le Nazioni Unite

Una piazza oceanica a Tripoli contro le Nazioni Unite

Cina-UE: temi focali delle frequenti interazioni ad alto livello   Una finestra aperta Cina-UE: temi focali delle frequenti interazioni ad alto livello

Cina-UE: temi focali delle frequenti interazioni ad alto livello

Papa "americano"? di Francesco Erspamer  Papa "americano"?

Papa "americano"?

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi di Geraldina Colotti Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

Le narrazioni tossiche di un modello in crisi

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Maria Zhakarova commenta lo schiaffo di Brigitte a Macron di Marinella Mondaini Maria Zhakarova commenta lo schiaffo di Brigitte a Macron

Maria Zhakarova commenta lo schiaffo di Brigitte a Macron

Israele, il genocidio, e l'Occidente di Giuseppe Giannini Israele, il genocidio, e l'Occidente

Israele, il genocidio, e l'Occidente

La Festa ai Lavoratori di Gilberto Trombetta La Festa ai Lavoratori

La Festa ai Lavoratori

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele di Giorgio Cremaschi Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele

Il PD e i tre tipi di complici dei crimini di Israele

Come si distrugge un Paese in 18 mesi: il caso Argentina di Fabrizio Verde Come si distrugge un Paese in 18 mesi: il caso Argentina

Come si distrugge un Paese in 18 mesi: il caso Argentina

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti