Blockchain, JP Morgan e il futuro del mondo bancario

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di Giuseppe Masala

 

Fare le cose vecchie in modo nuovo, questa è innovazione.
Joseph Alois Schumpeter


La notizia più importante riguardante il mondo bancario di questi giorni è quella che annuncia [la fusione tra l'unità blockchain della banca americana JP Morgan e la start up ConsenSys. Ancora non si hanno informazioni specifiche su come avverrà questa fusione ne sulle finalità della stessa, ma è il segno evidente che il mondo delle banche si sta aprendo a questa nuova tecnologia chiamata Distributed Ledger Technology.


La JP Morgan - banca americana di primaria importanza nel mondo finanziario - già un anno fa aveva annunciato la costituzione di una società, Quorum, che ha come obbiettivo di gestire i pagamenti interbancari, attraverso una dApps di Ethereum Blockchain che è stata chiamata Interbank Information Network.


Per capire quanto sia importante l'introduzione della tecnologia blockchain e dei tokens nel settore dei pagamenti interbancari bisogna chiarire brevemente come ha funzionato il settore fino ad ora. I pagamenti tra diverse banche vengono effettuati non direttamente ma attraverso un intermediario chiamato Camera di Compensazione (Claring House) ovvero delle società che nell'enorme flusso di danaro in entrata e in uscita tra banche tengono i conti e in un determinato momento denominato fixing fanno il saldo e solo a quel punto tra le banche viene effettuato il solo pagamento a compensazione tra attivi e passivi.
 

Come è facile intuire si tratta di un sistema ferraginoso e costosissimo, non solo dal punto di vista finanziario ma anche dal punto di vista dei "costi-opportunità". E' intuibile come grazie alla tecnologia blockchain questo sistema viene inesorabilmente superato: le banche possono trasferirsi tra loro dei tokens rappresentativi di una determinata quantità di moneta, in tempi rapidissimi e a costi bassissimi. Con l'ulteriore vantaggio che la transazione verrebbe registrata automaticamente - e indelebilmente - nell'archivio distribuito della blockchain che si decide di utilizzare. Una vera rivoluzione.


Questa è la grande intuizione degli americani di JP Morgan: offrire servizi. Trasformandosi dunque in una meta banca che offre servizi alle altre banche anche per evitare di trovarsi spiazzati e senza una mission nella tempesta della Finanza Decentralizzata che farà sparire tutte quelle realtà che non sapranno interpretare le nuove tecnologie. E ora attendiamo ulteriori sviluppi grazie all'apporto di ConsenSys che è una società fondata non da uno a caso ma da quel Joseph Lubin che è uno dei massimi contributori allo sviluppo della blockchain Ethereum.


Fa davvero impressione peraltro, che in questo panorama finanziario internazionale in forte trasformazione il sistema bancario italiano appaia totalmente incapace di comprendere la nuova realtà e viva nell'illusione di essere ancora negli anni '80 del secolo scorso. Pensiamo, per esempio, al piano industriale presentato dalla nostra banca ritenuta più internazionale, Unicredit, che a fronte di tagli draconiani alle filiali e al personale anzichè investire nelle nuove tecnologie - magari anche facendo scouting tra le start-up in giro per il mondo - promette un aumento dei dividendi per gli azionisti. Il modo migliore per consegnarsi ad un futuro da gregari, se non peggio.

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