"Benvenuti all'inferno": B'Tselem documenta torture e stupri nelle prigioni israeliane
Secondo un rapporto pubblicato, ieri, dall'organizzazione israeliana per i diritti umani B'Tselem, dall'inizio della guerra a Gaza le prigioni e i centri di detenzione israeliani sono diventati di fatto dei campi di tortura sotto il controllo del capo della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir.
Haaretz sottolinea che lo studio, intitolato “Benvenuti all’inferno”, contiene testimonianze di 55 palestinesi che confermano una “politica sistematica e istituzionale di abusi e torture nei confronti dei palestinesi nelle prigioni israeliane”.
I palestinesi hanno raccontato episodi di tortura, stupro, violenza, umiliazione, fame e rifiuto di cure mediche adeguate da parte delle loro guardie israeliane.
Il rapporto elenca almeno 60 casi di morte di prigionieri palestinesi dall'inizio della guerra, tra cui 48 prigionieri di Gaza deceduti nei centri di detenzione dell'esercito e 12 deceduti sotto la custodia del servizio carcerario.
I dati del Prison Service mostrano che 9.881 palestinesi erano detenuti nelle prigioni israeliane al 1° agosto. Di questi, 3.432 erano detenuti amministrativi senza accusa o processo e 1.584 erano detenuti ai sensi della legge sui combattenti illegali, che consente allo Stato di trattenerli senza accusa o accesso a un avvocato per lunghi periodi.