Alika Ogorchukwu, l'indifferenza concime dei nuovi regimi

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Alika Ogorchukwu, l'indifferenza concime dei nuovi regimi

 
"Lei non ha capito niente, perché lei è un uomo medio, è così?".
 
"Beh, sì...".
 
"Ma lei lo sa che cos'è un uomo medio? È un mostro. Un pericoloso delinquente. Conformista, colonialista, razzista, qualunquista".
 
Con queste parole Pier Paolo Pasolini, nel cortometraggio "La ricotta", descrive l'animo dei paladini della mediocrazia, i bravi cittadini che, obbedienti, si posizionano sempre al centro.
 
Mi domando se in profondità non sia simile l'indole di coloro che, di fronte a un uomo che pestandolo, ammazza un altro uomo, non sentono l'indomabile necessità di intervenire in difesa.
 
Anestetizzati dalla mediocrità, circondati d'immondizia culturale e incapsulati nel più pavido individualismo, i cittadini modello non sono neanche capaci di riconoscere, nel martirio, il dolore esiziale di un Cristo del popolo.
 
La comunità che osservava, avrebbe potuto fermare il criminale che picchiava a mani nude.
 
Ma non l'ha fatto.
 
Questa impassibilità è il concime dei nuovi regimi.
 
Così Alika Ogorchukwu non c'è più, morto tra l'indifferenza di chi, abituato a guardare, ha smesso di agire.
 
Come marchigiana, provo un profondo senso di vergogna.

Sara Reginella

Sara Reginella

Psicologa a indirizzo clinico e giuridico, psicoterapeuta, regista e autrice di reportage di guerra. I suoi lavori integrano l’interesse per le dinamiche psicologiche con l’attenzione per l’attualità e uno sguardo che mai dimentica le frange socialmente più vulnerabili.

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