Zyuganov (KPRF): "I migranti utilizzati per distruggere lo Stato dell'Unione" tra Bielorussia e Russia
“In Polonia stanno prendendo il potere i nazisti, elementi fascisti. C'è un terreno molto fertile per queste terribili manifestazioni", ha affermato Gennady Zyuganov secondo quanto riporta l’agenzia BelTA.
Il leader del Partito Comunista della Federazione Russa, ha mostrato indignato per l'atteggiamento bellicoso delle forze di sicurezza polacche nei confronti dei rifugiati, dall'uso di idranti e gas lacrimogeni contro di loro. “Siete contro i civili, contro le persone che voi stessi avete invitato e che hanno il diritto di venire per legge? Non devono tenere nessuno al freddo e alla fame. Perché state conducendo una guerra così sporca e disgustosa contro di loro? Questa non è una politica di stallo: è una politica di distruzione, anche della propria popolazione civile. L'atteggiamento nei confronti delle persone, dei bambini, delle donne che, in effetti, volevano andare in Germania è disgustoso", ha denunciato.
Gennady Zyuganov ha sottolineato che le provocazioni al confine bielorusso-polacco sono un tentativo dell'Occidente di distruggere lo Stato dell'Unione. “La Bielorussia è garante di integrità, buon atteggiamento, desiderio di un dialogo completo e di uno sviluppo indipendente. Questi sono i valori principali di ogni governo, ogni governo responsabile. Quanto alla Polonia e alla NATO, sotto la guida degli statunitensi, hanno distrutto la Jugoslavia, l'Iraq, liquidato la Libia, insieme hanno coltivato droga in Afghanistan per 20 anni e hanno avvelenato centinaia di migliaia di persone. Devono rispondere di questo. Per quanto riguarda la situazione nel suo insieme, è stata provocata da loro, organizzata da loro e mirata a influenzare al massimo la nostra situazione", ha aggiunto il comunista.
Pertanto, secondo Zyuganov, i migranti sono solo uno dei metodi di pressione su Bielorussia e Russia. La storia mostra che non vogliono Stati forti e indipendenti che preferiscono avere una visione propria piuttosto che vendersi in cambio di "valori" europei. Pertanto, le provocazioni al confine bielorusso-polacco sono un tentativo dell'Occidente di distruggere lo Stato dell'Unione.