UNRWA. I tagli erano già previsti: la tragica omissione dei media

UNRWA. I tagli erano già previsti: la tragica omissione dei media

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PICCOLE NOTE


L’accusa israeliana contro 12 dipendenti dell’UNRWA, che avrebbero preso parte all’assalto del 7 ottobre, in seguito alla quale sono stati tagliati tutti i finanziamenti all’Agenzia delle Nazioni Unite che assiste i palestinesi, non è stata inviata alle autorità dell’Agenzia medesima.

Lo ha denunciato il Commissario generale dell’Agenzia Philippe Lazzarini in un accorato appello in cui denuncia la tragica situazione in cui versano i palestinesi di Gaza dopo il taglio dei finanziamenti, che sta facendo collassare l’organismo assistenziale e morire di fame e malattie i rifugiati.

Accuse non supportate da prove

Queste le parole di Lazzarini: “Abbiamo chiesto e chiediamo la piena collaborazione delle autorità israeliane per condividere le prove“ delle accuse, che ancora, stranamente, non sono arrivate all’Agenzia, che pure ha subito sospeso il personale in questione e ha aperto un’indagine. Perché nasconderle, se sono tanto schiaccianti da convincere mezzo mondo a tagliare gli aiuti ai palestinesi?

Il punto è che non c’è nessuna prova a supporto di tali accuse. Lo scrive Responsible Statecraft in un articolo dal titolo più che significativo: “I media minimizzano la mancanza di prove nello scandalo dei dipendenti dell’UNRWA“. La nota, a firma di Ben Armbruster, spiega che  il documento prodotto da Israele “non contiene informazioni dirette che provano che i 12 dipendenti dell’UNRWA abbiano partecipato o assistito all’attacco del 7 ottobre”.

E registra come solo alcuni report abbiano riferito correttamente ciò che contiene il dossier israeliano, e li cita: “L‘Associated Press, ad esempio, ha notato che gli israeliani non hanno fornito alcuna prova. Debora Patta, di CBS News, nel programma Nightly News”, dopo aver dato notizia del documento contro i 12 dipendenti dell’UNRWA, ha ha aggiunto che Tel Aviv ‘non ha ancora fornito prove a sostegno di tali accuse”.

“La CNN – prosegue Armbruster – ha riferito che “non hanno visto l’intelligence che sta alla base della sintesi delle accuse” e che tale sintesi “non fornisce prove a sostegno delle affermazioni contenute”.

La tragica omissione dei media

Armbruster osserva che, nonostante l’assenza di prove, i “principali media statunitensi che hanno riferito sul tema hanno ampiamente accettato le affermazioni israeliane o sono addirittura andati oltre la narrativa israeliana sull’UNRWA”.

“Il New York Times, ad esempio, ha  pubblicato  diversi  articoli sull‘UNRWA e in nessuno di questi era precisato che nel dossier israeliano non ci sono prove specifiche (forse vale la pena notare che uno dei reporter che si è occupato del caso per il Times ha prestato servizio nelle forze di difesa israeliane)”.

“Il Wall Street Journal ha pubblicato un lungo articolo che accredita le accuse israeliane e un altro in cui si riferisce che il dossier ‘costituisce lo sguardo più dettagliato registrato finora sui diffusi legami tra i dipendenti dell’UNRWA e i militanti’. Un altro articolo del Journal affermava che le accuse sono ‘un duro colpo’ per l’UNRWA, senza informare i lettori che il dossier non fornisce prove".

“Il report riguardante il dossier a cura di ABC World News Tonight non solo ha omesso di dire ai suoi telespettatori che esso non contiene prove specifiche, ma è andato oltre, affermando che ‘le Nazioni Unite non hanno negato le affermazioni’. Altri, come NBC Nightly News e il Washington Post, hanno dato un’ampia copertura alle accuse israeliane, aggiungendo solo di sfuggita che non avevano verificato in modo indipendente le accuse”.


Eliminare l’UNRWA: da decenni è un obiettivo dichiarato

“[…] La maggior parte dei media mainstream omettono anche informazioni contestuali chiave, come ad esempio il fatto che l’UNRWA fornisce regolarmente al governo israeliano l’elenco dei nomi dei suoi dipendenti, o che molti della destra israeliana e i loro alleati negli Stati Uniti da decenni cercano di chiudere l’UNRWA perché ritengono che l’agenzia delle Nazioni Unite legittimi le rivendicazioni dei palestinesi sulla terra che dicono sia stata rubata loro da Israele”.

Sul punto, Armbruster riferisce le dichiarazioni di Joel Braunold, direttore generale del Centro S. Daniel Abraham per la pace in Medio Oriente: “Da molto tempo i repubblicani e alcuni democratici del Congresso perseguono l’obiettivo di tagliare i fondi all’UNRWAmolto prima del 7 ottobre, perché ritengono che la difesa del diritto al ritorno [dei palestinesi ndr] da parte dell’Agenzia faccia sì che tale questione pesi sempre più sullo status finale” dei territori contestati.

Inutile dire che nella colonia italiana, eccezioni a parte, si è obbedito alla linea dettata dall’Impero. L’articolo di Ambruster chiude con le parole in controtendenza del portavoce del Consiglio di Sicurezza Usa John Kirby: “Penso che sia importante ricordare che l’UNRWA svolge un lavoro importante in tutta la regione, soprattutto a Gaza. [L’UNRWA] ha salvato migliaia di vite e non dovremmo mettere in discussione l’ottimo lavoro di un’intera agenzia a causa delle terribili accuse mosse contro un piccolo numero dei suoi dipendenti”. Va ricordato che l’UNWRA conta 30mila operatori.

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