Questione palestinese. Il memorabile discorso dell'Ambasciatore Venezuela all'Onu Samuel Moncada
Samuel Moncada, rappresentante del Venezuela presso l'ONU, all'Assemblea Generale ha condannato i crimini di Israele nella Striscia di Gaza con una modalità diretta, schietta, senza usare mezze misure:
“Quasi 15.000 civili innocenti sono stati assassinati dalle forze di occupazione nella Striscia di Gaza, soprattutto donne e bambini, in un'operazione di pulizia etnica che non ha risparmiato nemmeno il personale delle Nazioni Unite, anch'egli massacrato.”
Nel denunciare i crimini israeliani Moncada ha ricordato: “Ci chiediamo dove sono quelli che in altri casi si affrettano ad assumersi la responsabilità di proteggere ma ora ignorano i diritti umani dei palestinesi sottomessi all'occupazione israeliana?”
Inoltre: “Dove sono gli attivisti del codice di condotta del Consiglio di Sicurezza contro il genocidio o coloro che sostengono la riduzione del diritto di veto nel Consiglio di Sicurezza quando vengono commesse atrocità di massa? Il loro silenzio li rende complici di questi crimini.”
Oltre al fatto che Israele dovrebbe essere condannato per i suoi crimini, il diplomatico ha ricordato un altro aspetto, una caratteristica di Israele: l’impunità.
“Innanzitutto, dobbiamo porre fine al ciclo dell’impunità. Israele deve essere ritenuto responsabile dalla giustizia internazionale per i crimini contro l’umanità e i crimini di guerra che ha commesso nel corso degli anni, nonché per il genocidio in corso oggi. L'impunità internazionale garantitagli da un governo di uno dei suoi principali partner che è membro permanente del Consiglio di Sicurezza, incoraggia i crimini commessi quotidianamente da Israele”, ha ribadito.
Il rappresentante di Caracas ha evidenziato altre due questioni importanti:
“La potenza occupante continua con la sua politica di sparare per uccidere, bombardando scuole, ospedali, abitazioni, centri profughi o strutture di stoccaggio alimentare, nonché con la violenza sistemica da parte dei coloni israeliani contro la popolazione civile innocente. Dobbiamo applicare misure provvisorie ai sensi del diritto internazionale umanitario che garantiscano la protezione internazionale del popolo palestinese.”
Un altro tasto dolente toccato da Moncada sono gli insediamenti illegali:
“Bisogna porre fine alla politica degli insediamenti illegali, agli sfratti e alla demolizione delle case, all’esproprio delle terre palestinesi, alle detenzioni arbitrarie di civili palestinesi innocenti e alla persecuzione delle organizzazioni della società civile palestinese. Dobbiamo ripudiare coloro che invocano l’uso di armi di distruzione di massa contro il popolo palestinese e che incoraggiano gruppi fanatici a commettere crimini d’odio o ad attaccare siti religiosi.”
Infine, sul mancato rispetto delle risoluzioni Onu da parte di Israele, il diplomatico ha denunciato:
“Insistiamo invece nel respingere il mancato rispetto delle disposizioni della risoluzione 497 del Consiglio di Sicurezza, che ormai da più di 40 anni chiede il ritiro di Israele dal Golan siriano e rifiutiamo anche qualsiasi azione intrapresa dalla potenza occupante per modificare la situazione demografica o giuridica del Golan siriano occupato. Rifiutiamo qualsiasi misura che utilizzi la forza per esercitare giurisdizione e amministrazione in questo territorio.”
Nelle sue conclusioni, ha riaffermato la posizione del Venezuela sulla questione palestinese:
“Riaffermiamo la nostra solidarietà con il popolo palestinese, nonché il nostro sostegno all’autodeterminazione e ad uno Stato palestinese indipendente e sovrano all’interno dei confini precedenti al 1967, con Gerusalemme Est come capitale e membro a pieno titolo delle Nazioni Unite.”