Procede senza intoppi la giornata referendaria in Venezuela

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Procede senza intoppi la giornata referendaria in Venezuela

Procede senza intoppi il processo elettorale in Venezuela dove il popolo è chiamato ad esprimersi sulla questione del territorio Esequibo conteso con la Guyana. Come si apprende dalla stampa locale fin dalle prime ore del mattino, i venezuelani hanno iniziato a recarsi presso i seggi elettorali per esprimere la propria preferenza sui quesiti posti.

A oltre ore ore dall’apertura dei seggi elettorali il presidente del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE), Elvis Amoroso, ha dichiarato che alle 06:00 (ora locale) di questa domenica il 75% dei seggi elettorali era già attivo, e alle 09:00 "il 97% dei seggi e dei centri elettorali era stato allestito".

Parlando dalla sede del CNE in Plaza Caracas, Amoroso ha sottolineato che la giornata di voto per il referendum consultivo che si sta svolgendo nel Paese sudamericano è iniziata alle ore 6:00 csenza intoppi.

Ha inoltre riferito che nei centri di voto situati nelle aree indigene di Amazonas, Apure, Zulia, Delta Amacuro si registrano file. 

"Alcuni seggi elettorali lontani hanno avuto problemi di connessione", ha spiegato Amoroso come riporta teleSUR.

Amoroso ha inoltre sottolineato che 84.000 membri dei seggi elettorali, 55.000 operatori tecnici e 380.000 membri della FANB sono attivi in tutto il Paese per la sicurezza dei venezuelani.

Ha poi reso noto che saranno concessi accrediti a ospiti internazionali, ambasciatori, consoli, media, organizzazioni culturali, in modo che possano verificare come si sta sviluppando il processo elettorale in tutto il Paese.

L'autorità del CNE ha ricordato che 61 partiti e organizzazioni politiche del Paese hanno espresso il loro sostegno al referendum consultivo.

Amoroso ha ricordato che non ci sono restrizioni al voto, poiché "qualsiasi venezuelano può votare questa domenica", e può anche votare "con qualsiasi maglietta che alluda al referendum, qui l'unico candidato è la patria venezuelana".

Ricordiamo che i cittadini venezuelani dovranno rispondere sì oppure no a cinque domande approvate all'unanimità dal CNE e successivamente avallate dalla Corte Suprema di Giustizia (TSJ).

Le cinque domande sono:

1) Siete d'accordo nel respingere, con tutti i mezzi, in conformità con la legge, la linea fraudolentemente imposta dal Lodo Arbitrale di Parigi del 1899 che cerca di espropriarci della nostra Guyana Esequiba?

2) Sostenete l'Accordo di Ginevra del 1966 come unico strumento legale valido per raggiungere una soluzione pratica e soddisfacente per il Venezuela e la Guyana alla disputa sul territorio dell’Esequibo?

3) Siete d’accordo con la posizione storica del Venezuela di non riconoscere la giurisdizione della Corte Internazionale di Giustizia Territoriale per risolvere la disputa territoriale sulla Guyana Esequiba?

4) Siete d'accordo nell'opporvi con ogni mezzo, nel rispetto della legge, alla pretesa della Guyana di disporre unilateralmente di un mare, in attesa di delimitazione, illegalmente e in violazione del diritto internazionale?

5) Siete d'accordo con la creazione dello Stato di Guyana Esequiba e con lo sviluppo di un piano accelerato per l'assistenza completa alla popolazione attuale e futura di questo territorio, che includa, tra l'altro, la concessione della cittadinanza e delle carte d'identità venezuelane, in conformità con l'Accordo di Ginevra e con il diritto internazionale, e di conseguenza l'incorporazione di questo Stato nella mappa del territorio venezuelano?

 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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